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30 Luglio 2023 - 17:27
NAPOLI. «Credo sia una cosa molto giusta, anche tardiva sotto certi aspetti. In realtà il reddito di cittadinanza è stata una scelta improvvida, che soprattutto in alcune aree del Paese ha semplicemente favorito anche per certi versi la malavita: non si spiegherebbe diversamente come in alcune realtà, dove c'è una grande presenza della criminalità organizzata, il voto a determinati partiti sia arrivato a numeri incredibili, probabilmente perché grazie al reddito di cittadinanza veniva soddisfatto una sorta di bisogno primario e poi per il resto ci si arrangiava in qualche modo». Costanzo Jannotti Pecci, Presidente dell'Unione Industriali Napoli, commenta così all'Adnkronos la scelta dell'esecutivo di sospendere il reddito di cittadinanza.
«In ogni caso è una scelta buona, bisogna lavorare sulle politiche attive se veramente si vuole dare una mano alle persone che non hanno un lavoro - ribadisce - D'altra parte, il fatto stesso che c'é una crisi di offerta di manodopera è significativo, evidentemente è stato un fallimento su tutti i fronti: da una parte non si sono risolti i problemi delle persone che realmente avevano difficoltà e dall'altra non si sono attivati percorsi formativi che consentissero, ora che c'è una forte ripresa di alcuni settori, di trovare la manodopera. Speriamo che il governo tenga la barra dritta su questa ottima scelta e che eviti di lasciarsi trascinare con una sorta di populismo esasperato».
CONFCOMMERCIO CAMPANIA. «Il reddito di cittadinanza è uno strumento sbagliato a una giusta esigenza». Lo dice all'Adnkronos Pasquale Russo, presidente Confcommercio Campania, commentando la sospensione decisa dal governo al reddito di cittadinanza. «Abbiamo sempre sostenuto che - spiega - così come è stato previsto, pur volendo rispondere a un problema reale, è sbagliato perché bisogna utilizzare strumenti adatti per cercare di dare una mano a chi effettivamente ne ha bisogno, altra questione sono le politiche attive che devono aiutare in generale le persone che cercano lavoro a inserirsi. Il reddito di cittadinanza era una cosa che è stata immaginata come la possibilità di un accompagnamento all'inserimento nel mondo del lavoro, ma alla fine è diventato un sussidio che molto spesso non ha aiutato realmente chi ne aveva bisogno, diventando una vera e propria patologia. Un'occasione per tanti di poter prendere soldi senza avere l'obiettivo di essere inseriti».
«È evidente - sottolinea - che la misura non ha funzionato nel momento in cui in tanti hanno continuato a lavorare in nero col solo scopo di poter aggiungere alla loro retribuzione anche il reddito di cittadinanza. Poi, che bisogna aiutare chi è effettivamente in difficoltà, chi non riesce ad avere una vita dignitosa, è un fatto che condividiamo ma rispetto al quale bisogna trovare degli strumenti alternativi».
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