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02 Agosto 2023 - 09:57
Azzerata una piazza di spaccio di cobret, in manette il pusher Vincenzo Giannone. Il 41enne, esponente dell’omonima famiglia imparentata coi Di Lauro, è stato poi condannato a quattro anni
NAPOLI. Assedio a oltranza alle piazze di spaccio di Scampia. A entrare in azione ancora una volta sono stati i carabinieri, con una media di un arresto al giorno per droga nell’ultima settimana, senza dimenticare i sequestri di stupefacente contro ignoti e quelle corse in quegli androni diventati tristemente famosi in tutto il mondo. I militari dell’Arma stanno setacciando i diversi lotti e questa volta il blitz è scattato nella Vela Rossa di via Roma verso Scampia. A finire in manette un 41enne del posto già noto alle forze dell’ordine: Vincenzo Giannone, esponente dell’omonima famiglia imparentata con il clan Di Lauro di Secondigliano. Per diverse ore i carabinieri hanno atteso un passo falso e i riscontri non si sono fatti attendere.
Caldo e noia non hanno infatti distratto i militari nascosti nelle feritoie, tra le intercapedini condominiali e nella “balena”. Il binocolo tra le mani lo strumento che nonostante le investigazioni 2.0 non viene abbandonato. Lo scambio avviene e i carabinieri intervengono: pusher e cliente vengono bloccati. Il 41enne Vincenzo Giannone, subito sottoposto a perquisizione personale, viene trovato in possesso di 46 dosi di crack, 22 dosi di cocaina, 56 dosi di eroina e 38 dosi di cobret. Sequestrata anche a somma di 460 euro in contanti. Giudicato ieri mattina per direttissima, lo spacciatore secondiglianese è stato condannato dal giudice a 4 anni da scontare agli arresti domiciliari. Per lui si sono dunque subito riaperte le porte del carcere di Poggioreale. Indagini in corso al fine di verificare la provenienza della droga e se il 41enne stesse “operando” per conto di qualche organizzazione criminale.
La zona in cui è scattato il blitz è da tempo ritenuta sotto il controllo della Vanella Grassi. Proprio il gruppo della Vinella già pochi giorni fa era finito nel merino dei carabinieri. La strada setacciata dai militari alla ricerca di nascondigli della camorra è stata la scorsa settimana via Vanella Grassi, che ha dato il nome al clan fondato negli anni Novanta da Salvatore Petriccione, “‘o Marenaro” che, da fedeli alleati dei Di Lauro, nella seconda faida di Scampia si allinearono ai gruppi che cercavano autonomia, guadagnando sempre più spazio. Ad aprile scorso è stato scarcerato il reggente del clan Abete, loro rivale, e gli inquirenti temono che questo faccia saltare gli equilibri raggiunti in quell’area dalle cosche.
Effettuate nel blitz diverse perquisizioni domiciliari e nelle aree comuni, in collaborazione con i vigili del fuoco che hanno il compito di distruggere e abbattere qualsiasi ostacolo per la ricerca di armi. In un appartamento disabitato una parete presentava evidenti segni di stucco, ed è stata abbattuta. Nell’intercapedine un vuoto di grosse dimensioni con all’interno un borsone che nascondeva una mitraglietta calibro 9x19 di fabbricazione argentina con matricola abrasa, una pistola Mauser semiautomatica calibro 7,65 con matricola abrasa e una pistola di tipo revolver Smith&Wesson calibro 28, anche questa con matricola abrasa, nonché 57 le cartucce di vario calibro.
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