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04 Agosto 2023 - 09:42
Si torna a sparare dopo l’agguato al ras Naturale, fari puntati sui De Martino. Commando esplode tredici colpi di pistola nella roccaforte dei Casella
NAPOLI. Tredici colpi di pistola decretano la fine della breve quanto fragile pax di Ponticelli. Dopo il tentato omicidio di Ciro Naturale “’o mellone”, investito della reggenza del clan dei “Bodo” dopo l’arresto del ras Marco De Micco, per quasi un mese gli animi nel quartiere sembravano essersi finalmente placati. Tutta un’illusione. Quanto avvenuto la notte scorsa in via Ulisse Prota Giurleo rischia infatti di stravolgere ancora una volta gli equilibri nel popolare quartiere della periferia est di Napoli. Un commando armata, col favore delle tenebre, ha infatti esploso oltre di dieci colpi di pistola calibro 9 in una zona tradizionalmente ritenuta sotto il controllo del clan De Luca Bossa e in particolare del sottogruppo che fa capo alla famiglia Casella, la cui roccaforte si trova nella vicinissima via Franciosa.
L’allarme è scattato intorno alle quattro di ieri mattina, quando una segnalazione anonima informava i carabinieri della sparatoria appena consumatasi. In pochi minuti si sono precipitati sul posto i militari della compagnia Poggioreale, i quali, all’altezza del civico 30, hanno repertato tredici bossoli esplosi da una pistola calibro 9. Gli investigatori dell’Arma non hanno individuato danni alle auto e alle palazzine vicine, il che spinge gli inquirenti che si sia trattato di una mera stesa di natura intimidatoria. Non risultano inoltre persone ferite o coinvolte nel raid nel ruolo di vittime: il che fa pensare che non ci sia stato alcun conflitto a fuoco. I contorni della vicenda restano però ancora tutti da inquadrare e la strada che conduce all’individuazione dei responsabili rischia di essere, almeno per il momento, tutta in salita: lungo via Ulisse Prota Giurleo non sarebbero infatti presenti telecamere di videosorveglianza in gradi di riprendere il passaggio del commando.
Di testimoni, poi, neanche l’ombra. In queste primissime battute investigative sembra inoltre non essere neppure chiaro quale fosse l’obiettivo della stesa: nei pressi del luogo in cui sono stati individuati i tredici bossoli non vive infatti nessun pregiudicato di spessore. Pochi metri più avanti, però, si trova via Luigi Franciosa, roccaforte dell’agguerrito gruppo Casella. Quest’ultimo aspetto spinge dunque gli investigatori che stanno lavorando al caso a inquadrare il raid nell’ambito dell’estenuante faida che da oltre due anni vede contrapporsi i clan De Micco-De Martino e De Luca Bossa-Minichini-Aprea-Casella. Si tratta però è bene ricordarlo di organizzazioni letteralmente decimate dai tanti arresti messi a segno dagli uomini dello Stato nel corso degli ultimi mesi. Una situazione di instabilità che, con la cattura degli ultimi reggenti, sembrerebbe aver favorito i ribelli del gruppo De Martino: i famigerati “Xx” con base nel rione Fiat. Insofferenti al mancato riconoscimento della loro leadership da parte del ras De Micco, gli “Xx” avrebbero infatti deciso di conquistare il controllo degli affari criminali a suon di stese e agguati. Una strategia del terrore in cui potrebbero essere inquadrati l’agguato a Ciro Naturale e la stesa della scorsa notte.
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