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08 Agosto 2023 - 09:11
La Città metropolitana perde 825 milioni con le modifiche al piano
NAPOLI. La Città metropolitana di Napoli è quella maggiormente penalizzata dalle proposte di modifica del Pnrr presentate dal ministro Raffaele Fitto nei giorni scorsi in Parlamento. È quanto emerge dallo speciale sul Piano nazionale di ripresa e resilienza pubblicato da Openpolis. Secondo l’allarme lanciato dall’Anci, a subire le maggiori penalizzazioni sarebbero i progetti previsti per Comuni ed enti locali. Come detto, la Città metropolitana di Napoli sconterebbe un taglio di 824,8 milioni, seguita da quelle di Roma con 718,3 e Torino con 493,6.
Tra i punti che hanno destato le maggiori polemiche, il definanziamento di nove misure giustificato dal Governo con il fatto che si tratterebbe di investimenti che in gran parte finanziano progetti in essere, cioè pensati prima dell’avvio del Pnrr e spesso non in linea con vincoli e criteri richiesti dall’Ue. A subire i maggiori contraccolpi sarebbero comuni e Città metropolitane che rischiano di perdere circa 13,5 miliardi di euro di fondi, a seguito del definanziamento. Nella terza relazione per il Parlamento, l’Esecutivo ha indicato proprio gli enti locali tra i principali responsabili dei ritardi come il fatto che non avevano i requisiti essenziali per accedere ai fondi o difficoltà nel reperire il numero minimo di proposte previste dal piano.
Accusa respinta dall’Anci che, in un recente report, ha dimostrato come anche le amministrazioni centrali abbiano una significativa parte di responsabilità. L’Associazione nazionale dei Comuni italiani, per quel che riguarda aprile 2023, parla di 41 mila gare già bandite dai Comuni nell’ambito di progetti del Pnrr, cosa questa che dimostrerebbe come Comuni e Città metropolitane non presenterebbero ritardi e criticità tali da giustificare una loro riprogrammazione dei finanziamenti.
Sempre secondo l’Anci, prima della presentazione della proposta di revisione del Governo, gli investimenti destinati dal Pnrr agli enti locali ammontavano a circa 40 miliardi di euro totali, la maggior parte dei quali circa 36 miliardi sono stati già assegnati attraverso bandi e avvisi pubblici. Inoltre, nel report dell’Anci risulta che in totale sono 32 le misure del Pnrr che vedono un coinvolgimento diretto degli enti locali. Il settore di intervento più significativo è quello legato all’inclusione sociale, con otto misure, sulla quale si sono registrate le maggiori difficoltà. Per sette di queste infatti il governo, Anci o entrambi hanno denunciato elementi di criticità. Seguono la transizione ecologica, con cinque misure a rischio sulle sei totali, e le infrastrutture, con quattro su sei.
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