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Fuga finita nelle Marche per il “re delle rapine”

Fuga finita nelle Marche per il “re delle rapine”

Gennaro Gennarelli in passato era stato vicino ai Piccirillo della Torretta

NAPOLI. Fermato in strada per un controllo, ha capito che i poliziotti non l’avrebbero lasciato andare senza approfondire i suoi dati. Così, il re delle rapine Gennaro Gennarelli (da considerare innocente fino a eventuali condanne definitive) ha opposto viva resistenza cercando di svincolarsi dopo aver inutilmente fornito generalità false. Ma gli agenti del commissariato di San Benedetto del Tronto l’hanno bloccato, intuendo che quell’uomo a loro sconosciuto avesse qualcosa da nascondere.

Il 44enne era irreperibile dal 24 luglio scorso, quando si liberò del braccialetto elettronico e si allontanò dalla casa della madre in cui stava scontando gli arresti domiciliari. Originario di Chiaia e noto per amicizie negli ambienti dei Piccirillo della Torretta, è salito alla ribalta della cronaca quale presunto responsabile per lo scippo alla giornalista televisiva Cesara Buonamici. Ma è indagato anche per altri colpi clamorosi, tanto che gli investigatori lo ritengono uno specialista nella caccia agli orologi di lusso. Gennaro Gennarelli è stato arrestato domenica pomeriggio e tradotto al carcere di Ascoli Piceno, dove il gip del Tribunale di Ascoli lo interrogherà per la convalida dell’arresto.

E’ difeso dall’avvocato Luigi Poziello e deve rispondere di evasione, resistenza a pubblico ufficiale e false generalità al pubblico ufficiale. Reati che si aggiungono ad altri pendenti sul suo capo, ma i familiari hanno tirato un sospiro di sollievo alla notizia che è vivo e sta bene.

Infatti il 24 luglio, prima di fuggire, aveva lasciato un biglietto alla madre in cui si dichiarava disperato: «spero che mi troverete morto». Infatti, davanti alla prospettiva di perdere l’abitazione nella quale si trovava ai domiciliari, e quindi di tornare in carcere, preferì tagliare il braccialetto elettronico e far perdere ogni traccia di sé. Parole da brividi le sue, che spinsero la donna a rivolgersi ai carabinieri di Ponticelli per denunciare la scomparsa.

La signora aggiunse di essere estremamente preoccupata per le sorti del figlio, che, complici anche i problemi con l’alcol e la droga, avrebbe potuto compiere un gesto estremo. Poche settimane prima l’Iacp le aveva comunicato che doveva lasciare la casa popolare avvisando che ci sarebbe stato uno sfratto imminente. Il nome di Gennarelli, già condannato a 5 anni e 2 mesi per la rapina commessa a Firenze ai danni della giornalista Cesara Buonamici e del marito, era ritornato alla ribalta quando è stato indagato a piede libero per un altro raid avvenuto a Ravenna. Ma le trasferte di cui il 44enne si sarebbe reso protagonista sono di più, secondo gli inquirenti.

Tant’è che insieme a Luca Mattera e al ras del clan Esposito di Bagnoli, Lucio Musella, deve rispondere di altri due colpi. Il 22 agosto del 2020 i tre avrebbero assaltato a Pesaro una coppia di facoltosi professionisti, derubandoli di un Patek Philippe “Nautilus” di circa 40mila euro. La stessa inchiesta giudiziaria ha però consentito di fare luce anche su un secondo colpo a Senigallia. In passato Gennaro Gennarelli è stato arrestato anche per estorsione dai poliziotti del commissariato San Ferdinando, con il commissario Raffaele Giardiello. Erano gli anni in cui il pregiudicato della Torretta era ritenuto vicino in particolare al ras Rosario Piccirillo “o’ biondo”.

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