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12 Agosto 2023 - 10:51
Il gruppo più forte è quello della Masseria Cardone, ma la “Vinella” non molla
NAPOLI. Masseria Cardone, Don Guanella, Berlingieri e Rione Kennedy sotto l’egida, diretta o indiretta, dei Licciardi; Vanella Grassi e Grimaldi egemoni nel centro di Secondigliano e a San Pietro a Patierno; Di Lauro indiscussi ras del “Terzo Mondo”. Ecco gli ultimi assetti di camorra nel quartiere nord di Napoli, sempre influenzato da ciò che accade a Scampia. Ma è a Miano e a Chiaiano che è in atto un terremoto negli ambienti di malavita, con un nuovo clan che si sta sostituendo al vecchio binomio “Miano di sotto-Miano di sopra”.
La prova sta negli ultimi 3 omicidi: Di Napoli-Torre e Pasquale Angellotti. Business principale dei clan di Secondigliano e Scampia resta il traffico di droga, anche se negli ultimi anni sono aumentate le estorsioni nelle zone a maggiore densità commerciale. Cosicché l’ultima mappa sulla criminalità organizzata non si discosta abbastanza rispetto al quadro tracciato dalla Dia nella relazione semestrale, con diverse novità. Tanto per cominciare, a Miano il gruppo “Miano di sopra” ha subito gravi perdite e non soltanto giudiziarie.
L’omicidio di Pasquale Angellotti detto “Linuccio o’ cecato” ha aperto la strada a una nuova formazione recentemente colpita dai poliziotti del commissariato Scampia con un notevole sequestro di armi. Un’altra novità poi, riguarda il rione Kennedy attr4aversato da una crisi di leadership criminale con conseguenti mire espansionistiche di altri gruppi di malavita. Alla Masseria Cardone, regno incontrastato e storico della famiglia Licciardi, comanderebbe il familiare più stretto non detenuto e il clan fondatore dell’Alleanza di Secondigliano controllerebbe le zone satellite: il Don Guanella, il rione Berlingieri e il rione Kennedy. A Secondigliano centro, con basi in via Vanella Grassi e via Dante, sarebbe ancora pienamente operativa la cosca della “Vinella”. I vertici attuali avrebbero realizzato una struttura confederata con più gruppi: i Grimaldi, radicati a San Pietro a Patierno, e gli Angrisano, stanziati in alcuni lotti residenziali di Scampia.
Fino al 2021 l’alleanza comprendeva anche gli Spera della Vela Celeste, poi usciti di scena in seguito a un’operazione antidroga della polizia con la Dda. Per completare il quadro della criminalità di Secondigliano, nel rione chiamato “Terzo Mondo” il clan Di Lauro proseguirebbe le sue attività criminali nonostante i numerosi arresti subiti e la perdurante detenzione del capo carismatico e di quasi tutti i figli. La leadership attuale si caratterizza per la spiccata iniziativa imprenditoriale nel settore del riciclaggio di danaro proveniente dalle tradizionali attività illecite connesse con il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti. Infine, poco è cambiato nella zona delle Case Celesti, dove la gestione è sempre saldamente in mano al clan Marino. Mentre delle 5 famiglie di Secondigliano che si staccarono dagli Amato-Pagano è rimasto attivo il gruppo Abete-AbbinantePer gli ex “scissionisti” continua il dominio tra Melito di Napoli, Arzano, Mugnano ed in parte Casavatore.
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