Cerca

Sartori, sua la regia dietro l’alleanza con i “Bodo”

Sartori, sua la regia dietro l’alleanza con i “Bodo”

NAPOLI. Un patto di ferro tra i due clan più temibili di Napoli Est per mettere alla porta la concorrenza e conquistare il controllo dello spaccio di droga. Che tra i De Micco di Ponticelli e i Mazzarella di San Giovanni a Teduccio fosse nata un’alleanza è un’indiscrezione che ormai da qualche mese circolava negli ambienti investigativi, ma oggi, grazie alle scottanti dichiarazioni del neo pentito Antonio Pipolo (nella foto a sinistra), i termini e i responsabili di quell’accordo sembrano finalmente nitidi. Non solo, dalla ricostruzione della vicenda sembra emergere a chiare lettere anche il ruolo avuto nell’affare dal ras arrestato la scorsa notte dalla poliza. «Ci furono queste riunioni con gli esponenti del clan Mazzarella da cui acquistammo a credito, Gesualdo Sartori garantiva per noi, 300 grammi di cocaina e 2-3 chili di marijuana. Ho poi avuto modo di incontrare Patrizio Fiume molte volte nel corso di diversi summit a cui ho partecipato». La circostanza emerge dalle dichiarazioni che Pipolo, killer del clan De Micco, ha messo a verbale il 17 novembre del 2022. Quel documento scottante rappresenta oggi uno dei punti cardine dell’ordinanza di custodia cautelare che pochi giorni fa si è abbattuta sul clan De Micco-De Martino. Tra i destinatari dell’ordine di arresto compare anche Gesualdo Sartori, uomo di punta del clan Mazzarella, che per il momento è però riuscito a far perdere le proprie tracce. Ebbene, proprio descrivendo il ruolo di “Aldo”, Antonio Pipolo ha tirato in ballo la nuova alleanza tra i “Bodo” di Ponticelli vecchia e il clan di San Giovanni: «Quando era detenuto a Larino - ha spiegato Pipolo - c’era anche Gesualdo Sartori. Lui è parente di Antonio Nocerino “Brodino” (nella foto a destra, ndr), affiliato ai De Micco. Parlavamo del nostro futuro e lui mi disse che avrebbe voluto conoscere i De Micco. Io uscii a dicembre 2020 e Sartori era uscito qualche giorno prima. Quando è stato scarcerato Marco De Micco io e mio cugino D’Apice abbiamo procurato un incontro tra Sartori e Marco De Micco. Ci vedemmo al bar dove abita Naturale». Il riferimento è in questo caso a Ciro Naturale “’o mellone”, diventato reggente del clan De Micco dopo la cattura del boss Marco “Bodo” e rimasto gravemente ferito in agguato poche settimane fa. Tornando all’incontro tra i ras della periferia est di Napoli, il collaboratore di giustizia ha poi fornito ulteriori dettagli: «Lì nacque la fusione tra De Micco e Mazzarella». Il 17 novembre 2022 il neo pentito tira quindi in ballo un altro pezzo da novanta del narcotraffico della zona: «Riconosco Patrizio Fiume. Esponente di spicco del clan Mazzarella, che vive a Portici. Fedelissimo di Gesualdo Sartori e Salvatore Barile. Dopo la mia scarcerazione ho avuto modo di incontrarlo diverse volte. Prima dell’omicidio di Giulio Fiorentino, Fiume è venuto presso l’abitazione di mia madre in più occasioni insieme a Gesualdo Sartori e omissis. Qui, con Ciro Ivan D’Apice, Ciro Ricci e Giovanni Palumbo abbiamo parlato essenzialmente di stupefacenti. Ci furono queste riunioni con gli esponenti dei Mazzarella, da cui acquistammo a credito (Sartori garantiva per noi), 300 grammi di cocaina e 2-3 chili di marijuana. Ho avuto modo di incontrare Patrizio Fiume molte volte».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori