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Caro benzina: ecco la mappa dei prezzi a Napoli

Caro benzina: ecco la mappa dei prezzi a Napoli

NAPOLI. Fare benzina in Tangenziale a Napoli costa caro, più caro che agli altri distributori della città: il prezzo della benzina oscilla tra 2,279 euro a 2,311. A fare peggio, almeno secondo i dati comunicati dagli stessi distributori al Ministero delle imprese e del Made in Italy, è la pompa Esso di via Montagna Spaccata, nel quartiere di Pianura, dove la benzina raggiunge il prezzo record di 2,399 euro. Le pompe più economiche si trovano, però, in tutti i quartieri, anche al Vomero, dove il costo del carburante può scendere anche sotto i 2 euro. Un vero miracolo in questo momento in cui in tutto il Paese i rincari stanno mettendo in ginocchio famiglie ed imprese. Per le pompe self service il prezzo scende, ma di poco. «Se il prezzo medio della benzina, in base ai dati comunicati dal Mimit, ha raggiunto al self la media di 2,019 euro in autostrada, su molte tratte la verde in modalità servito sfiora i 2,5 euro al litro», afferma Assoutenti che fa presente come i rincari dei prezzi dei carburanti proseguino nonostante il calo delle quotazioni petrolifere. "Sono numerosi gli impianti sulle autostrade che, alla data odierna, vendono la benzina (servito) a 2,499 euro al litro, e a oltre 2,4 euro il gasolio - spiega Assoutenti - ma al di là delle autostrade, i listini stanno aumentando su tutta la rete. In soli tre mesi, da maggio ad oggi, un litro di benzina è rincarato in media di 13,2 centesimi, il gasolio costa addirittura 17,7 centesimi in più». Questo significa «da un lato che un pieno di verde costa 6,6 euro in più rispetto a maggio, +8,9 euro un pieno di gasolio, dall'altro che le casse statali stanno guadagnando miliardi di euro attraverso Iva e accise grazie ai rincari dei carburanti». Per questo Assoutenti ribadisce la richiesta al governo «di intervenire con effetto immediato». Ma il Governo non ha alcuna intenzione, per ora, di prendere provvedimenti e questo fa infuriare le associazione dei consumatori, ma anche quelle degli imprenditori che vedono aumentare notevolmente i costi di produzione e dei trasporti. È vero che la benzina aumenta ovunque, ma il problema è soprattutto italiano. Dall’ultima newsletter di FigiscConfcommercio, l’associazione che rappresenta i gestori delle stazioni di servizio, sulla media provvisoria del mese di agosto per i Carburanti, «si evidenzia che sulla media aritmetica del prezzo al consumo dei 27 Paesi dell’Unione Europea, per la benzina, il prezzo italiano è più alto di +23,1 cent/litro, di cui +0,7 cent/litro dovuti ad un maggiore prezzo industriale e +22,4 alle maggiori imposte (pari al 97% dell’intera differenza), mentre per il gasolio il prezzo al consumo è più alto di +17,2 cent /litro, di cui -3,7 sono dovuti al minore prezzo industriale e +20,9 alle maggiori imposte (pari al 121,5 % dell’intera differenza)». Sulla media aritmetica del prezzo al consumo dei 19 Paesi dell’Unione Europea in cui la valuta è l’euro, - spiega Figisc - «per la benzina il prezzo italiano è più alto di +19,3 cent/litro, di cui +1,2 sono dovuti al maggiore prezzo industriale, e +18,1 alle maggiori imposte (pari al 93,8 % dell’intera differenza), mentre per il gasolio il prezzo al consumo è più alto di +15,8 cent/litro alla media del gruppo, di cui -2,2 cent/litro sono dovuti al minore prezzo industriale, e +18,0 cent/litro alla maggiore imposta (pari al 113,9 % dell’intera differenza)».

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