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I narcos-rider subito in aula

I narcos-rider subito in aula

NAPOLI. Fiumi di hashish tra l’hinterland nord di Napoli e il basso Lazio, la Dda partenopea non perde tempo e, dopo il blitz messo a segno a inizio estate, dichiara subito concluse le indagini preliminari, ottenendo la fissazione del giudizio immediato per i sette presunti componenti della holding capeggiata da Aniello Prisco, inquadrato dai pubblici ministeri al vertice dell’organizzazione. Processo “sprint” dunque, oltre che per il ras della droga, anche per il figlio Ferdinando Prisco, Pasquale Moio, Gaetano Simeoli, Giovanni Cuomo “Barbetta”, Alfonso Bianco e Andrea Lago. L’appuntamento in aula è fissato per il prossimo 26 ottobre davanti alla Prima sezione penale collegio A. Entro questa data buona parte dei neo imputati potrebbe però chiedere di essere giudicato con il rito abbreviato, puntando così a un sostanzioso sconto di pena in caso di condanna. Una strategia di cui i presunti narcos discuteranno nelle prossime settimane con i propri legali: il collegio difensivo è composto dagli avvocati Luigi Poziello, Claudio Davino, Francesca Davino, Antonio Dell’Aquila, Fabrizio Celaj e Francesco Izzo. Le accuse di cui i sette imputati dovranno rispondere sono del resto di assoluta consistenza: su tutte spicca quella di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. In particolare, l’organizzazione disarticolata con il blitz di fine giugno sarebbe stata operativa a Marano di Napoli, in altri comuni limitrofi e con propaggini anche in territori del basso Lazio e avrebbe movimentato la droga mediante l’utilizzo di veicoli appositamente modificati con la predisposizione di vani per l’occultamento dello stupefacente. La droga sarebbe arrivata in aereo a Fiumicino e, attraverso le auto, arrivata in Campania da dove poi ripartiva per essere smerciata nel Basso Lazio e, in particolare, sul litorale di Formia. A finire in carcere erano così stati Aniello Prisco, 52enne di Marano, Ferdinando Prisco, 25enne di Marano, Pasquale Moio, 56enne di Marano, Giovanni Cuomo, 36enne di Marano, Gaetano Simeoli, 43enne residente a Villaricca, Alfonso Bianco, 23enne di Napoli e Andrea Lago, 26enne di Casavatore. Tra gli indagati, in tutto otto, ma non destinatario di misura cautelare c’era anche Mario Mancinelli, 48enne di Acerra. In occasione della retata poliziotti e finanzieri avevano eseguito anche un decreto di sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un valore complessivo di oltre 700mila euro. La base della holding, sempre secondo l’ipotesi accusatoria, sarebbe stata invece la concessionaria gestita da Aniello Prisco: proprio in quella sede, infatti, i presunti narcos, tra il 2021 e il 2022, avrebbero organizzato i propri traffici di droga. In merito a quest’ultimo aspetto, i riscontri non sono poi mancati. Durante le indagini, infatti, gli investigatori che hanno condotto l’inchiesta, in occasione di due distinte operazioni, hanno sequestrato un carico di 74 chili di hashish, un secondo da 6,4 chili, un terzo da 19,3 chili e un quarto da oltre 100 chili.

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