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19 Agosto 2023 - 12:12
Il reggente dei Mazzarella, all’epoca 17enne, si finse acquirente di droga per studiare la trappola
NAPOLI. Aveva soltanto 17 anni quando, secondo l’accusa e ferma restando la presunzione d’innocenza fino all’eventuale condanna definitiva, Gesualdo Sartori (nella foto) partecipò all’omicidio di Patrizio Reale, ras del rione Pazzigno a San Giovanni a Teduccio. Il ruolo del minorenne sarebbe stato quello del “filatore”, ma non nel senso usuale del termine dialettale. Nella ricostruzione degli inquirenti, in due giorni precedenti al clamoroso agguato nell’appartamento a piano terra in cui “Patriziotto” vendeva droga,“Aldo” si sarebbe finto un acquirente per visualizzare il luogo e dare indicazioni utili ai killer. La vittima non lo conosceva e non aveva motivo di sospettare qualcosa, tanto più che il ragazzo effettivamente avrebbe comprato sostanza stupefacente. Gesualdo Sartori, arrestato la sera di Ferragosto a Castel Volturno, mancava all’appello con la giustizia dal 22 maggio scorso, quando il Riesame ha riemesso a suo carico la misura cautelare per il clamoroso agguato di “Patriziotto” avvenuto nel 2009. Ma c’è di più: Il 30enne genero del ras Salvatore D’Amico “o’ pirata”, nonostante la giovane età sarebbe stato uno degli artefici del nuovo patto di malavita a Napoli est tra i De Micco-Martino di Ponticelli, gli Aprea di Barra e i MazzarellaD’Amico di San Giovanni a Teduccio. Lo ha raccontato agli inquirenti Antonio Pipolo, il collaboratore di giustizia che proviene dalle file dei “Bodo”. Dunque, per Gesualdo Sartori il provvedimento restrittivo è il secondo nel 2023. In questo caso l’accusa è meno grave, ma non troppo: tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e porto e detenzione di arma da fuoco. Secondo gli investigatori di polizia e carabinieri e la Dda, avrebbe minacciato evocando i Mazzarella il titolare di un ristorante di Volla, Giovanni Festa, dal quale l’intero nuovo asse di camorra pretendeva un “pizzo” di 10mila euro da “portare a Ponticelli”. Gli indagati infatti sono ben 11, tutti in carcere tranne Umberto Dello Iacolo.
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