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20 Agosto 2023 - 16:01
NAPOLI. Fiato sul collo all’ultimo degli “Xx”. Con la cattura del ricercato Gesualdo Sartori, sfuggito al blitz che poche settimane fa ha colpito il clan De Martino, all’appello manca adesso solo il 27enne Umberto Dello Iacolo (nella foto a sinistra). Accusato di estorsione e di aver fatto parte della paranza del ras di Ponticelli Salvatore De Martino (nella foto a destra), il giovane presunto aguzzino è per il momento riuscito a far perdere le proprie tracce. Gli inquirenti che stano lavorando al caso non hanno però intenzione di mollare minimamente la presa e non è da escludere che un nuovo colpo di scena possa maturare da qui alle prossime settimane: il passo falso, come nel caso di Sartori, stanato durante la villeggiatura a Castel Volturno, è infatti sempre dietro l’angolo. Quello di Dello Iacolo è del resto un volto da tempo ben noto alle cronache cittadine. Appena lo scorso anno l’affiliato al clan del rione Fiat era stato assolto dalla pesante accusa di aver minacciato, insieme Lino Carbone, la compagna del pentito Rocco Capasso. Il pubblico ministero della Dda aveva invece invocato 6 anni di reclusione a testa per i due imputati. Il tribunale Napoli, I sezione penale, non ha però accolto la linea accusatoria. Il collegio difensivo ha smontato le accuse rese durante le indagini dalla persona offesa e attraverso il controesame ha condotto la donna ad ammettere che probabilmente era stata solo suggestionata dalla presenza all’interno dell’ufficio postale dei due che però né proferirono parola né adoperarono atteggiamenti minacciosi. Dello Iacolo e Carbone, stando alla ricostruzione della Procura, il 20 giugno 2017 avevano minacciato la figlia di Carla Fabbrocino, compagna del pentito Rocco Capasso, al fine di scoprire in quale località protetta si trovasse l’ex affiliato. I due, in particolare, si sarebbero posizionati, con insistenza, accanto alla persona offesa al fine di intimidirla. Il processo di primo grado ha però dimostrato che si sarebbe trattato solo di una suggestione. Sta di fatto che adesso Dello Iacolo è di nuovo ricercato, stavolta per racket. L’altro latitante eccellente, il ras dei Mazzarella Gesualdo Sartori, è stato invece catturato pochi giorni fa dalla polizia in località Castel Volturno. Sartori mancava all’appello con la giustizia dal 22 maggio scorso, quando il Riesame ha riemesso a suo carico la misura cautelare per il clamoroso agguato di “Patriziotto” avvenuto nel 2009. Ma c’è di più: il 30enne genero del ras Salvatore D’Amico “o’ pirata”, nonostante la giovane età sarebbe stato uno degli artefici del nuovo patto di malavita a Napoli Est tra i De Micco-Martino di Ponticelli, gli Aprea di Barra e i Mazzarella-D’Amico di San Giovanni a Teduccio. Lo ha raccontato agli inquirenti Antonio Pipolo, il collaboratore di giustizia che proviene dalle file dei “Bodo”. Dunque, per Gesualdo Sartori il provvedimento restrittivo è il secondo nel 2023. In questo caso l’accusa è meno grave, ma non troppo: tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e porto e detenzione di arma da fuoco. Secondo gli investigatori avrebbe minacciato, evocando i Mazzarella, il titolare di un ristorante di Volla, Giovanni Festa, dal quale l’intero nuovo asse di camorra pretendeva un “pizzo” di 10mila euro.
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