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Carico di marijuana, Zazo junior ci ricasca

Carico di marijuana, Zazo junior ci ricasca

NAPOLI. Consegna di un carico di droga all’Arenella, sulla scena piombano i carabinieri e per il rampollo della mala flegrea scattano di nuovo le manette. Il blitz è stato messo a segno lunedì notte dai militari del nucleo Operativo della compagnia Napoli Vomero e a finire in arresto con l’accusa di detenzione di droga e spaccio di sostanza stupefacente sono stati il 33enne Alessandro Zazo, nipote del ras di Fuorigrotta Salvatore Zazo, e il 58enne Ciro Grimaldi, originario di Pozzuoli. I carabinieri, appostati in via Simone Martini,– hanno notato il 58enne mentre cedeva a Zazo una busta. I due sono stati quindi subito bloccati. Ai militari è bastato poi dare un’occhiata al contenuto per scoprire un chilo di marijuana ancora da confezionare in dosi. Nelle tasche del 33enne sono stati poi scovati altri 8,6 grammi della stessa sostanza, mentre Grimaldi è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico. Indagini in corso per provare a risalire alla provenienza della droga: gli inquirenti non escludono che dietro quel passaggio possa celarsi un importante traffico di stupefacenti. I tempi non sono però ancora maturi per approdare a una qualche conclusione. Quello di Alessandro Zazo, 33enne di via Campegna titolare di una rivendita di capi in pelle al mercatino di Antignano, è un volto piuttosto noto delle pagine di cronaca. Di lui il nostro giornale si era già occupato nel 2019, quando era finito sotto processo sempre per questioni di droga. Un’accusa che gli era valsa prima le manette e in seguito il rinvio a giudizio. Alessandro Zazo, nipote dello storico capoclan di Fuorigrotta Salvatore, ha però scelto di fare valere proprie ragioni andando incontro al dibattimento: la scelta processuale più impervia ma che alla fine ha dato i suoi frutti. I giudici della Prima sezione penale del Tribunale di Napoli, accogliendo la linea del suo difensore, hanno infatti assolto il presunto pusher con formula piena: quegli undici grammi di marijuana che due prima i carabinieri di Bagnoli gli trovarono negli slip non erano destinati alla vendita al dettaglio. Per quella vicenda Alessandro Zazo aveva già ottenuto la scarcerazione. Nel frattempo la giustizia ha fatto il proprio corso e alla fine è arrivato il verdetto che ha posto la parola fine alla vicenda. I giudici della Prima sezione, nonostante la richiesta del pubblico ministero di condannare l’imputato a 2 anni e 6 mesi, hanno deciso di assolvere il presunto spacciatore. Il rampollo della mala flegrea era stato arrestato nel 2017 a piazza San Vitale dopo un sospetto passaggio di droga. All’arrivo dei carabinieri i presunti acquirenti riuscirono a far perdere le proprie tracce, mentre Zazo venne bloccato e accuratamente perquisito. I militari dell’Arma trovarono così nei suoi slip undici grammi di “erba” sigillata ma non suddivisa in dosi. Scattato il processo di primo grado, il difensore ha quindi dimostrato che l’ipotesi dello spaccio «era una mera suggestione investigativa, come emerso anche dall’escussione in aula dei verbalizzanti». Zazo junior sarebbe stato solo un semplice consumatore.

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