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23 Agosto 2023 - 10:08
NAPOLI. Si spacciavano per broker, ma in realtà erano degli specialisti del raggiro. Così facendo, dopo aver adescato la vittima grazie ad alcuni annunci pubblicati on line, l’avevano indotta a effettuare ben sette versamenti di denaro su carte Postepay, spillandole così la bellezza di 1.503 euro. Il malcapitato, un residente nella provincia di Pesaro, non si è però perso d’animo e, sporta denuncia alle forze dell’ordine, ha dato il via all’inchiesta che adesso sembra essere arrivata a un punto di svolta. La Procura di Pesaro ha infatti iscritto nel registro degli indagati sei sospettati, tutti residenti tra Napoli e il Casertano, ai quali ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Rischiano dunque il rinvio a giudizio Raffaele Iadonisi (nel riquadro), 30enne di Scampia, Giuliano Cacciapuoti, 39enne di Villaricca, Rosalba D’Orazio, 58enne di Cesa, Maria Cipriani, 39enne di Mugnano, Andrea Fioravante, 26enne di Aversa, e Salvatore Sulmonte, 60enne di Pozzuoli. Tutti sono a vario titolo accusati di truffa, in quanto avrebbero pubblicato su internet, in particolare su siti di e-commerce, pubblicità finalizzate alla vendita di contratti assicurativi per auto a nome di diverse agenzie di assicurazioni, tra cui Unipolsai, che ovviamente era del tutto estranea alla vicenda. Spacciandosi per broker assicurativi avrebbero dunque adescato il malcapitato Giuseppe Chiarella che, convintosi della veridicità dei contratti, effettuava sei transazioni di denaro su carte Postepay per un ammontare di oltre 1.500 euro. Un raggiro consumatosi in più fasi tra il 31 gennaio 2022 e il 9 gennaio 2023, data dell’ultimo pagamento. La vittima ha poi sporto denuncia il successivo 20 febbraio. In caso di eventuale rinvio a giudizio toccherà poi al collegio difensivo (avvocati Luigi Poziello, Vincenzo Guida, Umberto Di Gennaro, Vincenzo Emilio e Bruno Neri) intavolare la strategia da portare avanti. Ci sono comunque elevante probabilità che i sei indagati optino per il rito ordinario. Le indagini sono però ancora in corso: gli inquirenti non escludono infatti un coinvolgimento della gang in altri analoghi episodi registrati negli ultimi mesi. L
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