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Ponticelli, caccia ai bombaroli del Conocal

Ponticelli, caccia ai bombaroli del Conocal

Rischio faida a Napoli Est all’indomani del ritorno a casa di Ciro Naturale, reggente dei “Bodo”

NAPOLI. Se a Soccavo le acque tornano a essere agitate, a Ponticelli non hanno mai smesso di esserlo. All’indomani della bomba fatta esplodere nel cuore del Parco Conocal, storica roccaforte del clan D’Amico, l’aria nel degradato quartiere della periferia est è tornata a farsi pesantissima. Gli inquirenti non escludono infatti una nuova escalation di sangue e violenze e, per quanto concerne la paternità dell’ordigno, i sospetti si stanno incardinando su due piste: un attacco dei De Luca Bossa del Lotto 0 o un colpo di reni del clan De Micco, forse ringalluzzito dal recente ritorno a casa del ras Ciro Naturale “’o mellone” (nel riquadro), dimesso dall’ospedale in seguito alle gravissime ferite riportate nell’agguato subito poche settimane fa. Le indagini proseguono dunque a tutto campo e gli investigatori che stanno lavorando al caso non escludono alcuna ipotesi. Potrebbe infatti essersi trattato di una vendetta dei De Micco “Bodo”, forse convinti che dietro l’agguato a Naturale possa esserci la mano dei D’Amico “Fraulella”, ma non è neppure da accantonare lo scenario che conduce a una responsabilità della cosca del Lotto 0. Se è vero infatti che i De Luca Bossa negli ultimi mesi sono stati decimati dagli arresti, altrettanto lo è il fatto che a piede libero possono vantare ancora diversi pregiudicati di spessori. L’uso degli ordigni artigianali a scopo intimidatorio è tra l’altro proprio uno dei marchi di fabbrica dei De Luca Bossa-Minichini, come hanno del resto confermato le ultime inchieste giudiziarie a carico del clan. Di certo c’è che, terminata la brevissima tregua estiva, la tensione a Ponticelli è tornata a schizzare ben oltre i livelli di guardia. L’ultimo raid degno di nota risaliva a inizio agosto, quando ignoti hanno esploso tredici colpi di pistola decretando la fine della breve quanto fragile pax di Ponticelli. Dopo il tentato omicidio di Ciro Naturale “’o mellone”, investito della reggenza del clan dei “Bodo” dopo l’arresto del ras Marco De Micco, per quasi un mese gli animi nel quartiere sembravano essersi finalmente placati. Tutta un’illusione. Quanto avvenuto in via Ulisse Prota Giurleo ha infatti stravolto ancora una volta gli equilibri nel popolare quartiere della periferia est di Napoli. Un commando armata, col favore delle tenebre, ha infatti esploso oltre di dieci colpi di pistola calibro 9 in una zona tradizionalmente ritenuta sotto il controllo del clan De Luca Bossa e in particolare del sottogruppo che fa capo alla famiglia Casella, la cui roccaforte si trova nella vicinissima via Franciosa. L’allarme è scattato intorno alle quattro del mattino, quando una segnalazione anonima informava i carabinieri della sparatoria appena consumatasi. In pochi minuti si sono precipitati sul posto i militari della compagnia Poggioreale, i quali, all’altezza del civico 30, hanno repertato tredici bossoli esplosi da una pistola calibro 9. Gli investigatori non avevano individuato danni alle auto e alle palazzine vicine.

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