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24 Agosto 2023 - 07:45
Venti di faida sui social, avvertimenti dopo il ritorno a casa di Ciro Naturale
NAPOLI. Non solo agguati e stese. La faida che da quasi tre anni sta insanguinando le strade di Ponticelli si consuma sempre più anche sui social. Un fenomeno non inedito e già a più riprese finito sotto la lente di ingrandimento di inquirenti e forze dell’ordine. Negli ultimi giorni però le acque a Napoli Est sono tornate a farsi assai agitate e in seguito alle dimissioni del ras Ciro Naturale “’o mellone”, vittima di un tentato omicidio poche settimane fa, gli investigatori antimafia stanno registrando una nuova escalation di tensioni. Proprio in concomitanza con il ritorno a casa del presunto reggente del clan De Micco sui social, in particolare su TikTok, sono comparsi alcuni reel a dir poco allarmanti: «Chi ci vuole morti alzi i bicchieri, vi offriamo da bere, pecore». E ancora: «Tempo scaduto, buona fortuna». Oppure: «Prima o poi i conti busseranno alla porta». Queste sono soltanto alcune delle didascalie inserite a corredo dei video caricati a partire da Ferragosto su alcune pagine riconducibili a esponenti del clan De Micco “Bodo”, che attualmente ha anche stretto un’alleanza di ferro con il clan Mazzarella di San Giovanni a Teduccio. Messaggi tutt’altro che velati, che gli investigatori non hanno alcuna intenzione di prendere sottogamba. Quei video potrebbero infatti rappresentare il prequel di una nuova stagione di guerriglia urbana, soprattutto adesso che il gruppo “Xx” è stato decimato dagli arresti dei fratelli ras Salvatore De Martino e Giuseppe De Martino. Vale inoltre la pena ricordare che gli “Xx” per oltre due anni hanno avuto uno strettissimo rapporto di “collaborazione” con i De Micco: un’alleanza andata però in frantumi in seguito alla cattura del boss Marco De Micco e alla designazione di Ciro Naturale alla reggenza della cosca. Ad oggi i sicari che hanno provato ad assassinare “’o mellone” non sono stati ancora individuati, ma tra i principali indiziati ci sarebbero proprio i De Martino, oltre ad alcuni reduci del clan De Luca Bossa-Minichini, anch’esso decimato dalle retate ma ugualmente operativo sul territorio. Che a Ponticelli non tiri una buona aria lo si era già capito tre notti fa, quando ignoti hanno fatto deflagrare un ordigno artigianale nel cuore del Parco Conocal, storica roccaforte del clan D’Amico. Gli inquirenti non escludono dunque il rischio di nuova escalation di sangue e violenza e, per quanto concerne la paternità della bomba, i sospetti si stanno incardinando su due piste: un attacco dei De Luca Bossa del Lotto 0 o un colpo di reni del clan De Micco, ringalluzzito dal recente ritorno a casa del ras Ciro Naturale “’o mellone”, dimesso dall’ospedale in seguito alle gravissime ferite riportate nell’agguato subito poche settimane fa. Le indagini proseguono comunque a tutto campo e gli investigatori che stanno lavorando al caso non escludono alcuna ipotesi. Non sarebbe neppure da accantonare lo scenario che conduce a una responsabilità della cosca del Lotto 0. L’uso degli ordigni artigianali a scopo intimidatorio è infatti proprio uno dei marchi di fabbrica dei De Luca Bossa.
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