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25 Agosto 2023 - 11:00
NAPOLI. «Ho consegnato la mia auto al vostro personale, che mi ha comunicato di non avere spazio all’interno del garage e mi ha chiesto di lasciare la vettura in sosta lungo la strada. (…) al mio ritorno la vettura presentava un’ammaccatura sul lato anteriore destro ed era tutta sporca di terreno”. Le “vittime” del “First Parking” di Casavatore, il parcheggio a lunga sosta che si presenta come “parcheggio ufficiale”dell’ aeroporto di Capodichino, vengono allo scoperto dopo gli articoli di denuncia del “Roma” . Quello che riportiamo è un brano della diffida che un imprenditore napoletano, L.C. , ha inviato alla società che gestisce il parcheggio, prima di citarla in Tribunale. «Era il 7 agosto – racconta l’imprenditore – il parcheggio che avevamo prenotato era strapieno. E dovemmo lasciare l’auto in sosta su un marciapiedi e consegnare chiavi e documenti ad un addetto del “First Parking”. Siamo rientrati dopo 11 giorni e ci hanno restituito l’auto con un’ammaccatura e sporca di terra, perché era stata parcheggiata su uno spazio sterrato» (è sterrata anche una parte del piazzale del parcheggio n.d.r.). L. C. ha inviato le foto del danno ai titolari del parcheggio, ma finora non ha avuto ancora risposta. «Ritengo che il servizio sia stato del tutto inadeguato e negligente – scrive l’imprenditore – vi invito a contattarmi entro 10 giorni». Ma oltre il danno subito dall’auto, c’è il racconto del servizio di trasporto ricevuto. «Altro che navetta – dice B.C., una professionista che era in sua compagnia - ci hanno caricato su un vecchio pullmino. Al nostro rientro, il 16 agosto, poi, alla rotonda dell’aeroporto, dove abbiamo dovuto recarci per attendere la ”navetta” che avrebbe dovuto condurci al “First Parking”, siamo stati testimoni del caos. C’erano decine di persone in attesa. Avevamo chiamato il parcheggio per segnalare il nostro arrivo, eppure abbiamo dovuto aspettare il loro automezzo 20 minuti. E quando è arrivato, non c’era posto per tutti. C’è voluta un’ora per arrivare alla nostra auto, che poi abbiamo trovato danneggiata». Fin qui il racconto di due viaggiatori. Nei principali aeroporti europei – e Capodichino si sta avvicinando ad essi per volumi di traffico – il trasporto dei passeggeri verso i parcheggi viene svolto con automezzi confortevoli, certamente omologati per il trasporto, che li accompagnano alla porta degli imbarchi e li riprendono puntuali agli arrivi. A Capodichino, invece, oltre alle offerte on-line, di chi si qualifica come “parcheggio ufficiale” ed informa di essere collocato a breve distanza dall’ aeroporto, mentre è ubicato in un altro Comune, a chilometri di distanza, si assiste alla scena di gruppi di decine di viaggiatori abbandonati a centinaia di metri dall’aerostazione insieme ai loro bagagli, e costretti ad attendere anche un’ora uno sgangherato pullmino che li riporti alle loro auto. Gesac s.p.a ha detto al nostro giornale che si tutelerà contro i falsi annunci dei parcheggi “ufficiali”. Ok, ma non può ignorare quello che accade a qualche centinaio di metri dall’aeroporto. E neanche possono ignorarlo, crediamo, la Polizia Municipale di Napoli e quella del vicino Comune di Casavatore.
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