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26 Agosto 2023 - 08:34
GIUGLIANO. Si nascondeva in una lussuosa villetta di Varcaturo, dove l’altro ieri è stato catturato dai Carabinieri al termine di un blitz spettacolare. Gli uomini dell’Arma lo avevano localizzato da alcuni giorni in località Torre Magna, a Varcaturo, ma non sapevano il luogo preciso in cui si trovasse Luigi Cacciapuoti, 64enne ras di Villaricca, detto “Gigi”. Forse a tradirlo è stato un cagnolino, “Lapo”, che ha abbaiato mentre gli investigatori compivano l’ennesimo giro di perlustrazione nella zona. Questi ultimi, sapevano pure che ad aiutare il latitante c’era una donna come vivandiera, Piera Luongo, 51enne originaria di Taranto, arrestata anch’ella per favoreggiamento e procurata inossservanza di pena. I Carabinieri del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna, con il maggiore Coratza, sono entrati in azione alle ore 12,10 dell’altroieri, sicuri a quel punto che Luigi Cacciapuoti fosse all’interno della villetta. Dall’alto, nei giorni precedenti avevano visto che lo stabile all’esterno aveva una minipiscina e tutta l’attrezzatura per stendersi al sole. Al momento della cattura, il 64enne, sorpreso all’interno, stava leggendo un quotidiano e, in particolare, una pagina sulla camorra di Ponticelli. A dimostrazione dello spessore criminale del personaggio, cognato dell’altro boss di Villaricca, Domenico Ferrara (detto Mimmo ’o muccus), e alleato dei potenti Mallardo di Giugliano, componenti dell’Alleanza di Secondigliano. Il blitz si è svolto molto rapidamente. I Carabinieri hanno fatto irruzione nella villetta, forzando il cancello d’ingresso e, in pochi minuti, sono arrivati alla stanza in cui c’era Luigi Cacciapuoti, il quale non si è perso d’animo e ha tentato di fingersi un’altra persona, mostrando due documenti falsi: una carta d’identità e una patente di guida intestate a una 66enne di Marano esistente ma ignaro di tutto. Ma i Carabinieri lo conoscevano bene e lo stratagemma è caduto rapidamente. Il ras era ricercato dal 15 febbraio scorso, perché deve scontare 15 anni di reclusione in conseguenza di due sentenze per associazione mafiosa diventate definitive. È difeso dagli avvocati Luigi Poziello e Raffaele Chiummariello, che lo assistono anche per i due reati commessi con la presentazione dei documenti fasulli. Forse è stato un segno del destino o semplicemente il fiuto investigativo dei carabinieri, notando un barboncino bianco che abbaiava affacciato alla finestra della villetta. Fatto sta che la circostanza ha convinto gli investigatori che l’animale vivesse insieme al ricercato e alla donna che viveva con lui aiutandolo nelle faccende di tutti i giorni. Dopo avere pianificato il blitz, analizzato ogni possibile via di fuga e studiato persino l’impianto fognario comunale nel sottuosolo, i carabinieri hanno circondato lo stabile e rapidamente sono scattate ai polsi del 64enne, ora rinchiuso nel carcere di Secondigliano. La donna, invece, è stata portata a Pozzuoli e gli inquirenti le contestano anche l’aggravante delle modalità mafiose. È incensurata e completamente sconosciuta alle forze dell’ordine. Il cognato di Cacciapuoti, Domenico Ferrara, è stato arrestato il 5 giugno scorso, al termine di un’inchiesta che ha colpito l’intero clan con base a Villaricca, specializzato soprattutto in estorsioni e riciclaggio del denaro sporco in attività edilizie.
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