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26 Agosto 2023 - 08:42
QUARTO. Manette per Luigi Carandente Tartaglia, condannato a oltre 14 anni di reclusione per associazione mafiosa ma era attivamente ricercato perché si era reso irreperibile da marzo dello scorso anno. La rete si è stretta su di lui mentre tentava il ricovero sotto falso nome in una struttura sanitaria a Castel Volturno. È finita così la latitanza di “Gigino ’a guerra” che nel 2011 fu arrestato per estorsione. È ritenuto elemento di spicco a Quarto, nell’ambito del clan Orlando-Polverino-Nuvoletta, operante a Marano e nelle aree limitrofe. Luigi Carandente Tartaglia è stato identificato e arrestato dai Carabinieri in una operazione coordinata dalla Dda di Napoli. Una cattura - commenta il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi - che “premia la grande professionalità e la tenacia dei nostri investigatori, sempre impegnati in articolate indagini, anche a livello internazionale, per assicurare alla giustizia gli esponenti delle organizzazioni criminali. Testimonianza di un lavoro straordinario per garantire sicurezza e legalità sui territori”. “Gigino’a guerra” si era fatto ricoverare all’ospedale Pineta Grande, presentandosi con un falso nome per sottoporsi a un intervento al cuore. Lo scorso 5 agosto, durante un inseguimento, aveva speronato una equipaggio di militari a bordo di motociclo civile. I carabinieri avevano tentato di fermarlo, ma lui li investì ferendo due militari e guadagnandosi la fuga. Contro di lui molti indizi che lo inchiodano per la consumazione di estorsioni a imprenditori e commercianti, il traffico di stupefacenti e la gestione delle “piazze di spaccio”, il condizionamento di organi amministrativi preposti al rilascio di permessi edilizi, il reinvestimento speculativo in attività commerciali e finanziarie dei proventi delle attivita’ criminali e, infine, il conseguimento per se’ e per gli altri appartenenti di profitti e vantaggi destinati al sostentamento degli affiliati arrestati e delle loro famiglie.
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