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Stupro al Parco Verde, erano in 15 e tra loro due figli di boss

Stupro al Parco Verde, erano in 15 e tra loro due figli di boss

CAIVANO. È un agghiacciante quadro di diffuso degrado morale, ignoranza relazionale basata su una cultura omertosa e camorristica quello che emerge intorno alla vicenda degli stupri di gruppo che da mesi subivano due bimbe di 10 e 12 anni. Le due cuginette del Parco Verde di Caivano sono state per questo allontanate dalle loro famiglie e dall’ambiente in cui sono state ggetto di percosse e minacce per indurle a tacere su quanto stava accadendo. Mentre proseguono le indagini sul gruppo dei violentatori, una quindicina di minorenni - tra loro anche un 19enne - inclusi i figli di almeno due esponenti di spicco della camorra.

NEL BRANCO ANCHE I FIGLI  DI DUE CAMORRISTI Le indagini sulle violenze sessuali di gruppo avvenute ai danni delle due bambine nel Parco Verde di Caivano procedono nel massimo riserbo. Sotto i riflettori degli inquirenti ci sarebbe un gruppo composto da una quindicina di giovanissimi, quasi tutti minorenni, a vario titolo coinvolti nella vicenda. Alcune delle violenze potrebbero essere state riprese con telefoni cellulari:una decina gli apparecchi sequestrati e sono in corso le indagini sui tabulati. Gli investigatori sono a caccia anche di possibili video delle violenze. Le indagini dei carabinieri, coordinate dalla procura minorile, non escludono che il branco abbia abusato più volte e in più mesi delle due ragazzine. Da quanto ricostruito, le ragazzine, che sono entrambe in comunità, venivano picchiate e minacciate dai ragazzi che usavano loro violenza. Considerato il contesto di degrado diffuso, il Tribunale dei Minorenni di Napoli, dopo l’udienza con la quale ha convalidato l’allontanamento delle due bambine vittime di abusi e violenza, ha predisposto percorsi di sostegno con l’ausilio di un curatore e di consulenti, tra cui uno psicologo, per la valutazione e la reintegrazione dei nuclei familiari delle piccole vittime.

IL GIUDIZIO DELL’AVVOCATO PISANI: QUA SERVONO SQUADRE DI PSICOLOGI «Tutti i giovani e non di meno gli adulti che vivono in quel contesto degradato - secondo l’avvocato Angelo Pisani, legale della famiglia di una delle due giovanissime vittime - dovrebbero essere sottoposti a un analogo percorso psicologico e socio relazionale per aver riferimenti positivi e di cognizione di altri valori e abitudini di vita che per molto tempo anche le istituzioni non hanno saputo seminare e sviluppare in danno di tutti». Per Pisani «da anni è evidente un pericoloso caos in quel Parco, che e è sotto gli occhi. Un degrado che pare continuare indisturbato caratterizzato da ogni tipo di prostituzione, anche minorile». «Nel corso delle nostre indagini difensive - sottolinea Pisani - ritengo opportuno, e mi sto facendo promotore, organizzare una squadra di psicologi e consulenti esperti in sociologia e di tutela dei minori, che avrà come compito spiegare a questi bambini cosa sta succedendo intorno a loro».

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