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Stupro di Caivano, don Patriciello: «Nessuno può lavarsi le mani e dire io non c'entro»

Stupro di Caivano, don Patriciello: «Nessuno può lavarsi le mani e dire io non c'entro»

Martedì 29 agosto si terrà una manifestazione indetta dai comitati cittadini, al Parco Verde, per mostrare sostegno e solidarietà alle vittime dello stupro di Caivano. Lo annuncia Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi-Sinistra. L'appuntamento è alle ore 18 presso la parrocchia di San Paolo Apostolo, guidata da don Maurizio Patriciello. Da lì ci si muoverà a piedi fino al centro sportivo Delphinia, luogo del terribile stupro.

«Il Parco Verde di Caivano è tristemente noto per efferati fatti di cronaca, ma quanto accaduto va oltre ogni immaginazione e i colpevoli di queste violenze devono pagare fino all'ultimo per quanto commesso - afferma Borrelli - Hanno distrutto la vita di due giovanissime ragazze. Per questi criminali non ci sia alcuna attenuante. In un momento così difficile bisogna mostrare piena solidarietà alle vittime, per questo sarò presente alla manifestazione di martedì 29 agosto, alle ore 18, voluta dai comitati cittadini. Il Parco Verde non può e non deve essere solo degrado e criminalità».

Intanto questa mattina don Maurizio Patriciello, parroco della chiesa del Parco Verde di Caivano, ha usato parole dure durante l'omelia della domenica, ricordando che quando accadono «queste storie nessuno può lavarsi le mani e dire: io non c'entro». In una chiesa semivuota ha tuonato: «Quando vediamo qualcosa che non va ci voltiamo dall'altra parte pensando che è meglio che ci facciamo i fatti nostri». don Patriciello ha poi parlato delle emergenze del quartiere ma anche della voglia di riscatto di tanti, cominciando da quelli che hanno il coraggio di denunciare. Durante la messa ha chiamato accanto a sè un ragazzino che insieme ad altri quattro, con il sacerdote, fu ricevuto dal Presidente della Repubblica. E quel ragazzo dinanzi a Mattarella raccontò che ogni mattina per raggiungere la scuola, scendendo da casa, doveva superare cinque piazze di spaccio. 

Dello stupro di Caivano ha parlato anche il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, a Pietrastornina, in provincia di Avellino, per una raccolta di sangue organizzata da DonatoriNati della Polizia di Stato.I  recenti episodi di violenza sessuale che si sono verificati a Palermo e Caivano, sono «fatti che riguardano sicuramente i temi della sicurezza e della prevenzione ma sono anche di carattere culturale». Questi temi «coinvolgono e devono coinvolgere sempre di più l'educazione dei ragazzi e il mondo della scuola», ha sottolineato il ministro, che ha lodato l'operato delle forze di polizia nella represssione dello spaccio di droga a Caivano.

A distanza gli risponde proprio don Patriciello. «Ha ragione il ministro quando dice che non è solo una questione di sicurezza. È una questione di cultura, di diritti. Noi abbiamo avuto la ompagnia dei Carabinieri con militari che sono all'altezza del loro compito, che hanno eseguito centinaia di arresti per contrastare le piazze di spaccio. Ma serve, con questo, anche altro. Serve, innanzitutto, che Parco Verde esca dall'isolamento». «La sicurezza? È la priorità, ma lo Stato non è solo la divisa di validissimi investigatori che tanto stanno facendo e ai quali va il nostro ringraziamento. Lo Stato c'è anche quando ci sono altri servizi, come la presenza di una linea di trasporto o anche una farmacia», ha aggiunto il sacerdote.

«In questo quartiere abita una donna che lavora a Napoli: all'alba, per prendere un mezzo pubblico che la porti nel capoluogo deve raggiungere a piedi il centro di Caivano, perché il Parco Verde, nonostante i tantissimi abitanti, non è servito da una linea di bus pubblici», ha aggiunto ancora don Maurizio. «Sono questioni che mi addolorano, che feriscono me e la gente che vive qui - ha concluso il sacerdote - perchè Parco Verde è Italia. E tu poi lo devi spiegare ad un ragazzino la ragione per quale è costretto a vivere in una realtà dove ci sono tante case e pochi servizi». 

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