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Stupri a Caivano, la famiglia di una vittima: aiutateci ad andare via

Stupri a Caivano, la famiglia di una vittima: aiutateci ad andare via

«Aiutateci ad andare via dal Parco Verde, a cambiare città per dare un futuro ai nostri figli, per strapparli dalle grinfie della pedofilia, della prostituzione e della criminalità». Così i genitori di una delle due cuginette che, secondo quanto emerge dalle denunce presentate ai carabinieri nei mesi scorsi, sono state ripetutamente vittime di abusi sessuali da parte di giovani e giovanissimi che come loro abitano a Caivano. Attraverso il loro legale, l'avvocato Angelo Pisani, lanciano un appello allo Stato in occasione del Consiglio dei ministri di oggi. «Le istituzioni preposte potrebbero adottare la stessa norma che tutela i pentiti di mafia, ai quali viene data l'opportunità di farsi una nuova vita con un nuovo nome, un nuovo lavoro e una nuova casa» spiega Pisani. Il tribunale civile dei Minorenni di Napoli ha disposto l'allontanamento delle bambine dai luoghi dove sarebbero avvenute le violenze. Adesso si trovano in una casa famiglia dove possono vedere i familiari in un ambiente protetto e sotto il controllo di uno psicologo. «A distanza di dieci anni dal caso di Fortuna Loffredo - sottolinea il legale - nulla è cambiato nel Parco Verde. Anche i miei assistiti vogliono seguire la stessa strada di Mimma, la mamma di Fortuna, che ora vive altrove, lontano da questo inferno. Lo Stato che aiuta i pentiti di camorra a maggior ragione dovrebbe farlo per aiutare i bambini che in queste periferie degradate rischiano addirittura la vita, com'è accaduto proprio a Fortuna». Il riferimento è al caso della bambina di sei anni che nel 2014 fu uccisa dall'uomo che la sottoponeva ad abusi sessuali, ai quali la piccola vittima si era ribellata.

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