Tutte le novità
29 Agosto 2023 - 09:11
CAIVANO. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha intenzione di andare a Caivano, in seguito allo stupro di gruppo nei confronti di due cuginette: due maggiorenni, 18 e 19 anni, sono indagati a piede libero. La premier accoglie così l’invito di don Maurizio Patriciello (nella foto), nel corso del Consiglio dei ministri. Piena solidarietà ha espresso nei confronti dei familiari delle ragazzine. Il governo punta a «bonificare l’area» di Caivano, ha poi detto sottolineando che «per la criminalità non esistono zone franche». Meloni ha precisato che la sua «non sarà una semplice visita: offriremo sicurezza alla popolazione». «Insieme ai ministri Piantedosi e Abodi, ritengo che il Centro sportivo debba essere ripristinato e reso funzionante, immaginando - una volta superate le formalità burocratiche, ma il prima possibile - di affidarne la gestione al gruppo sportivo delle Fiamme Oro». «Ringrazio Dio e ringrazio la Meloni». ha detto don Maurizio Patriciello dopo aver appreso che il premier ha annunciato che si recherà al Parco Verde di Caivano. «Ringrazio il presidente del Consiglio che ha accolto il mio invito. Ha mostrato sensibilità. Da credente ringrazio il Signore che ci dà la forza di andare avanti - ha aggiunto - e di non arrenderci». Don Patriciello domenica ha chiesto dall’altare alla premier di «venire a Caivano, che è in Italia e i nostri bambini sono italiani». Dopo il monito contro omertà e silenzi lanciato proprio da don Patriciello in una chiesa semivuota, oggi pomeriggio un gruppo di comitati prova a dare segnali di reazione con una manifestazione indetta a partire dalla parrocchia. Ma c’è anche chi ritiene che l'unica chance sia il “fujitevenne”. Forse la mamma di una delle vittime cambierà idea, intanto questo è l’appello: «Presidente, siamo nelle sue mani, ci porti via da questo inferno. La aspettiamo per farle vedere gli orrori e il degrado di queste periferie, qui non c'è solo criminalità, droga e camorra, spesso alibi della politica nel non risolvere i problemi, ma pedofilia, violenza e prostituzione». Un grido di allarme lanciato attraverso il loro legale, l’avvocato Angelo Pisani: «Le istituzioni preposte potrebbero adottare la stessa norma che tutela i pentiti di mafia, ai quali viene data l’opportunità di farsi una nuova vita con un nuovo nome, un nuovo lavoro e una nuova casa». Il tribunale civile dei minorenni di Napoli ha disposto l’allontanamento delle bambine dai luoghi dove sarebbero avvenute le violenze: adesso si trovano in una casa famiglia dove possono vedere i familiari in un ambiente protetto e sotto il controllo di uno psicologo». «A distanza di dieci anni dal caso di Fortuna Loffredo - sottolinea Pisani - nulla è cambiato nel Parco Verde. Anche i miei assistiti vogliono seguire la stessa strada di Mimma (la mamma di Fortuna) che ora vive altrove, lontano da questo inferno. Lo Stato che aiuta i pentiti di camorra a maggior ragione dovrebbe farlo per aiutare i bambini che in queste periferie degradate rischiano addirittura la vita, com’è accaduto proprio a Fortuna». La bambina nove anni fa fu uccisa dall’uomo che la sottoponeva ad abusi sessuali, ai quali la piccola vittima si era ribellata. Per l’avvocato Pisani, «la vera salvezza giunge quando si allontanano i bambini dal pericolo insieme con l’intero nucleo familiare, per non togliere alle piccole vittime degli abusi anche l’affetto della famiglia». Sul fronte investigativo il riserbo delle due Procure coinvolte, quella dei Minorenni di Napoli e quella di Napoli Nord, è massimo. Intanto oggi alle 18 si terrà una manifestazione indetta dai comitati cittadini, al Parco Verde, per mostrare sostegno e solidarietà alle vittime dello stupro. L’appuntamento è presso la parrocchia di San Paolo Apostolo, guidata da don Maurizio Patriciello. Da lì ci si muoverà a piedi fino al centro sportivo Delphinia, luogo delle violenze. Sarà presente il deputato Francesco Emilio Borrelli. E vanno sottolineati i dati record dell’Arma, agli ordini del capitano Antonio Maria Cavallo: 223 arresti, tra cui quello del capoclan latitante Antonio Angelino lo scorso 9 luglio, e 408 denunciati in 13 mesi.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo