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Meloni a Caivano: «Qui lo Stato ha fallito, ora si torni a respirare sicurezza»

Meloni a Caivano: «Qui lo Stato ha fallito, ora si torni a respirare sicurezza»

«Fermezza dello Stato contro la criminalità, l’illegalità e la droga. Governo al lavoro perché nella zona si torni il prima possibile a respirare la sicurezza». Sono le parole più significative del premier Giorgia Meloni nella sua visita a Caivano, accompagnata da tre ministri (Piantedosi, Valditara e Abodi e dal sottosegretario alla presidenza Mantovano). Nessuna passerella e nessuna contestazione, anzi strappa anche qualche applauso. Ma c’è anche paura e sfiducia: pochi i cittadini scesi in strada, chiuse le finestre dei palazzi, come peraltro era scontato. I clan “osservano”, “schedano”. Per loro ieri una botta tremenda. Dopo l’incontro con don Patriciello, Meloni partecipa a un lungo Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica tenuto nell’istituto superiore Morano. È una delle quattro scuole del quartiere di edilizia popolare del Parco Verde in cui si sono consumati gli stupri del “branco” di due bambine di 11 e 12 anni. «Siamo qui per diverse ragioni. La prima era rispondere a quell’invito di padre Maurizio Patriciello, un uomo straordinario, che voglio ringraziare - esordisce - Se siamo qui a quasi 10 anni di distanza dalla storia terribile della piccola Fortuna e di Antonio; se siamo qui a condannare un episodio barbaro, significa che qui si è consumato un fallimento da parte dello Stato e delle istituzioni, nonostante degli sforzi siano stati fatti». Poi guarda al futuro, a cosa si deve fare. «Penso occorra tentare di dare segnali diversi. Uno Stato giusto ha prima di tutto il dovere di difendere i più deboli - sottolinea - Non siamo venuti qui a limitarci alla pur doverosa condanna, alla pur doverosa solidarietà, siamo venuti qui a dire che intendiamo agire e metterci la faccia». L’intenzione è netta, inequivocabile: non possono esserci zone franche e non si possono abbandonare i cittadini nell’illegalità. Ci sarà una bonifica radicale. «Presto vedrete i frutti di questa azione. L’obiettivo è che domani Caivano sia un modello: da problema a esempio». Il primo pilastro di questa azione di rinascita è la scuola. «Cerchiamo di dare risposte anche in termini di educazione. Ci sono norme importanti sul tema della dispersione scolastica, ma per combatterla vanno rafforzate. È previsto l’obbligo ma le sanzioni per quelle famiglie che decidono di non mandare i figli a scuola non sono sufficienti. È ridicola un’ammenda di 30 euro per chi priva i figli del loro futuro». Ma il problema, qui, è dato anche dalla precarietà delle strutture e dalla mancanza dei professori. «Servono insegnanti bravi. I più bravi d’Italia», chiede la preside Eugenia Carfora dell’Istituto superiore. Ci sarà uno stanziamento di un milione e mezzo di euro per quattro scuole, venti docenti in più e istituti aperti anche di pomeriggio». Forse la notizia più bella perché toglierà dalla strada tanti giovani, è la ricostruzione del centro sportivo Delphinia, quello che è stato verosimilmente il teatro dello stupro delle due ragazzine e che oggi - sottolinea Meloni, è una discarica a cielo aperto. «Vogliamo riaprirlo entro la prossima primavera. Sarà ripulito dal Genio militare, riqualificato da Sport e Salute e gestito dalle Fiamme oro della Polizia di Stato. Dentro ci saranno anche una biblioteca e una sala lettura, il ministro Sangiuliano ha già stanziato dei fondi. Ventidue milioni l’investimento complessivo». C’è poi il tema della criminalità: forze dell’ordine e magistrati saranno meno soli, garantisce il presidente del Consiglio, annunciando un rafforzamento della loro presenza e della loro azione. Della carenza dei servizi sul territorio e della possibile assunzione di 30 assistenti sociali Meloni ha parlato col governatore campano Vincenzo De Luca, assente a Caivano e incontrato a Napoli, mentre sul versante del lavoro ha ricordato che da oggi sarà attiva la piattaforma alla quale gli ex percettori di reddito - ma non solo - possono rivolgersi per i corsi di formazione retribuiti e il servizio civile. Così De Luca: «Abbiamo espresso la disponibilità a dare una mano al Comune di Caivano per progetti di riqualificazione urbana, a cominciare dal Parco Verde . Ho chiesto anche al presidente Meloni di valutare con attenzione la necessità di non ridurre la rete scolastica del nostro territorio e anche di sbloccare rapidamente i fondi Sviluppo e Coesione per poter dare una mano in concreto ai Comuni per progetti riqualificazione territoriale e realizzazione di strade. Il clima dell'incontro è stato di grande disponibilità e volontà di collaborazione reciproca per portare avanti questo progetto per Caivano. Poi verificheremo i fatti». Soddisfattissimo il sacerdote anticamorra: «Meglio di così non poteva andare - commenta don Patriciello al termine di un colloquio di oltre 40 minuti, durante il quale le chiede anche un intervento per “oscurare i siti porno”. «Ha preso degli impegni e noi le crediamo. Abbiamo un desiderio grande di applaudire, ma se le promesse, come accaduto altre volte, non verranno mantenute sapremo anche fischiare». Meloni si commiata da Caivano, per le conclusioni il premier si affida a Sant’Agostino: «Inizia a fare il necessario, poi il possibile, alla fine può darsi che arriverai a fare l’impossibile». Mai sopra le righe, ma bonificare il territorio significa sradicare i covi di orchi, pusher e malavitosi.

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