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01 Settembre 2023 - 08:44
Rischiare a 15 anni la vita o l’amputazione di una gamba dopo una lite per l’asta del Fantacalcio. Non è finita in tragedia come in piazza Municipio (di cui scriviamo a pagina 3 del nostro giornale), ma il dramma c’è tutto. A parziale consolazione di quanto accaduto, due testimoni hanno fornito alla polizia indicazioni utili sull’autore del ferimento e per un 16enne di Ponticelli sono scattate le manette con conseguente trasferimento al centro di prima accoglienza dei Colli Aminei. Ha confessato tra le lacrime: «Sì, è vero, ma non volevo, non so cosa mi ha preso». È successo poco prima dell’una di ieri (nella notte tra mercoledì e giovedì) e già in mattinata i poliziotti della Squadra mobile della questura avevano già risolto il caso. Un superlavoro che però, quando produce risultati, dà parecchia soddisfazione e adrenalina agli investigatori guidati dal dirigente Alfredo Fabbrocini. Sono stati i poliziotti a dare esecuzione al decreto di fermo emesso dalla Procura per i minorenni, che ha coordinato le indagini, nei confronti del 16enne per tentato omicidio. Era uno dei partecipanti a una riunione all’aperto, in via Eduardo Scarpetta, tra amici e conoscenti sul Fantacalcio. Sarebbe nata una discussione, degenerata ben presto, sulla classifica derivante dall’ultimo punteggio e il minorenne si è avventato sul coetaneo, G. P., incensurato anch’egli di Ponticelli, impugnando un coltello. Il dramma si è consumato in pochi minuti: un solo fendente si è abbattuto sulle gambe del ragazzo. Il quale è stato soccorso e trasportato presso l’Ospedale del Mare da un automobilista di passaggio, giungendo con una ferita di arma da taglio alla gamba destra: in quel momento in imminente pericolo di vita perché la lama gli aveva reciso l’arteria femorale. Le indagini sono partite immediatamente e hanno rapidamente imboccato la strada giusta. Sono stati escussi i testimoni, due dei quali hanno fornito utili indicazioni circa l’identità dell’aggressore, che è stato individuato e rintracciato nelle prime ore di ieri nella zona di Ponticelli. Non era tornato a casa. Il 16enne, messo alle strette sulla base delle testimonianze già raccolte dagli investigatori della sezione “Omicidi” e dei Falchi, ha ammesso le sue responsabilità durante l’interrogatorio reso al pubblico ministero della procura per i minorenni presso gli uffici della Squadra mobile. Nessun aiuto è arrivato da immagini di videosorveglianza: in quel tratto di via Eduardo Scarpetta in cui è accaduto il drammatico evento non ci sono nemmeno telecamere private funzionanti. Il movente del tentato omicidio può sembra assurdo e tale è, ma non deve meravigliare che il Fantacalcio possa provocare dei litigi furibondi anche tra amici. Non è infatti la prima volta che succede né sarà l’ultima, ma mai i diverbi avevano portato a simili e così drammatiche conclusioni. Va comunque sottolineato che il giovanissimo indagato in stato d’arresto deve essere considerato innocente fino all’eventuale condanna definitiva.
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