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01 Settembre 2023 - 09:12
Sulla sua testa pende la pesante accusa di essere stato il regista di una notte di sangue in salsa “hooligan”. Per questo motivo tra poco più di due mesi andrà sotto processo, ma Gennaro Grosso, leader del gruppo “Masseria” della Curva A, nonostante ciò è riuscito a ottenere una scarcerazione a dir poco insperata. Determinanti si sono rivelate le argomentazioni sostenute dal suo legale, l’avvocato Emilio Coppola, il quale ha convinto il gip del tribunale di Napoli della sopravvenuta attenuazione delle esigenze cautelari. Convergendo sulla linea difensiva, il giudice ha dunque concesso al capoultras gli arresti domiciliari in una nota località della provincia di Salerno. Quanto all’iter processuale, dopo aver dichiarato concluse le indagini preliminari, il pubblico ministero Francesco De Falco a metà agosto ha chiesto e ottenuto la fissazione del giudizio immediato per Gennaro Grosso, capoultras dello storico gruppo “Masseria”, Carmine Della Cerra, Giuseppe Di Stasio e Fabio Mascioletti. Il gip Luca Battinieri ha fissato l’appuntamento in aula per il prossimo 26 ottobre, data entro la quale i quattro neo imputati, assistiti dagli avvocati Domenico Dello Iacono ed Emilio Coppola, potrebbero però avanzare la richiesta di essere giudicati con il rito alternativo, puntando così a un sostanzioso sconto di pena in caso di eventuale condanna. Le indagini sui gravi fatti della notte dell’11 ottobre 2022 erano arrivate a una svolta con il blitz del 25 giugno scorso, giorno in cui furono arrestati sei esponenti del tifo organizzato azzurro. Secondo gli inquirenti avrebbero agito secondo tutti i crismi di un’organizzazione paramilitare. Armati fino ai denti, con i volti interamente travisati e mossi da un odio viscerale e insanabile. Anche il linguaggio usato in chat per darsi appuntamento e affrontare il nemico era quello usato dalle forze armate dagli Usa: «Per organizzare battaglia... stato di allerta siamo a Defcon 4», cioè i tifosi avversari, in questo caso quelli dell’Ajax, stavano per atterrare in città ed era necessario iniziare a organizzarsi. È in questi termini che Gennaro Grosso, capoultras della Masseria, si esprimeva su Whatsapp rivolgendosi ai propri compagni di Curva. Non immaginava però che di lì a breve quella conversazione sarebbe finita nelle mani della Digos. Insieme a lui era finito in carcere a Poggioreale anche Carmine Della Cerra. I domiciliari erano stati invece disposti per Carmine Crispo, Giuseppe Di Stasio, Fabio Mascioletti e Luigi Piacentile. Indagati infine a piede libero Salvatore Cicalese e Pasquale Torre: tutti esponenti del gruppo secondiglianese della Curva A. La principale accusa spiccata a loro carico, a eccezione di Cicalese, era quella di associazione per delinquere. Contestati pure il pestaggio e l’accoltellamento di Jan Marinus Arno, tifoso dell’Ajax aggredito nei pressi del “Caffè di Mary”, e il massacro con calci e catene di Nico Barry Deraedt e Tom Narsman, anch’essi tifosi olandesi, pestati poco prima nei pressi della “Trattoria Medina”.
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