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02 Settembre 2023 - 10:21
. È ancora avvolto nel mistero il ferimento di un 15enne del quartiere Poggioreale, incensurato. È successo ieri notte, intorno alle 5, in via Claudio Miccoli, nel rione Sant’Alfonso, e da allora i carabinieri stanno cercando di capire il movente dell’aggressione subita dal ragazzino. A quanto raccontato dalla vittima, non si sarebbe trattato di un tentativo di rapina né dell’epilogo immediato di un violento litigio. Per cui gli uomini dell’Arma, in assenza di immagini di telecamere, stanno ricostruendo le ore precedenti all’accoltellamento. P.E., accompagnato dalla madre è giunto all’ospedale Cto per un taglio all’addome, fortunatamente non profondo, e così guarirà in 30 giorni. È l’ennesimo episodio di sangue che vede coinvolti minorenni nell’arco di pochi giorni: non una coincidenza se si pensa che da mesi le forze dell’ordine hanno lanciato l’allarme sull’uso di armi bianche da parte di giovani e giovanissimi. Ma c’è una novità: se prima il fenomeno sembrava circoscritto alle serate della movida, quindi nel fine settimana, le ultime vicende accadute in altri giorni della settimana aumentano l’inquietudine. Proprio dall’ospedale specializzato nella cura dei traumi di natura ortopedica è partita la segnalazione ai carabinieri per il 15enne ferito all’addome. Sono accorsi al Cto i militari del nucleo operativo della compagnia Poggioreale che hanno fatto scattare subito le indagini in corso per chiarire completamente dinamica dell’evento e risalire all’identità di tutte le persone coinvolte. Il racconto del minorenne è ritenuto credibile (in assenza di elementi concreti è sempre così) e quindi gli investigatori sono impegnati a ricostruire ciò che è successo prima del ferimento mentre in contemporanea scavano nella vita e nelle amicizie della vittima. Si punta tra l’altro ad acquisire eventuali testimonianze, finora non emerse, o eventuali video postati sui social da qualcuno che ha assistito alla scena del delitto. In ciò però, va sottolineato, non aiuta l’orario dell’evento: le 5 in genere è un’ora in cui anche i nottambuli più ostinati o coloro che soffrono di insonnia si addormentano. Sia il 15enne ferito che i suoi familiari non hanno precedenti né parentele a rischio. Dai primi accertamenti è venuto fuori che il minorenne, pur abitando in un quartiere “difficile” e ad alta densità delinquenziale, non frequenta giri pericolosi. Circostanza che farebbe propendere gli investigatori per una vendetta a freddo relativamente a un litigio pregresso, magari anche non vicino nel tempo, ragion per cui lo stesso ragazzino non ci dà soverchio peso. È anche probabile che P.E., sentito nell’immediatezza dei fatti, fosse ancora sotto choc e quindi poco lucido per ricordare con precisione vicende eventualmente collegabili all’aggressione subita. L’età giovanile, infine, incide sulla testimonianza resa. Ma probabilmente nel prossimo interrogatorio, quando le sue condizioni di salute saranno migliorate, sarà più esauriente. L’inchiesta ovviamente è coordinata dalla Procura per i Minorenni.
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