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Misure per bloccare i furbetti ex Reddito

Misure per bloccare i furbetti ex Reddito

A Inps e Agenzie del lavoro il compito di controllare la veridicità dei dati e la frequenza dei corsi

NAPOLI. È partita la piattaforma che dovrà inserire nel mondo del lavoro parte degli ex percettori del Reddito. Venerdì nei patronati Caf di Napoli si sono viste però poche decine di persone e soprattutto per chiedere informazioni. Le sedi più affollate, si fa per dire, sono state quelle di San Giovanni a Teduccio e quella di corso Garibaldi. L’idea è di avviare al lavoro 265mila occupabili ma al momento di sono solo 25mila richieste a fronte di 60mila domande in tutta Italia per il Supporto per la Formazione e il Lavoro (Sfl), un nuovo strumento di sostegno destinato alle persone "occupabili" in condizioni di povertà. Questa misura è finalizzata ad attivare queste persone mediante percorsi formativi, qualificazione e riqualificazione professionale, orientamento, accompagnamento al lavoro, servizio civile universale e progetti utili alla collettività.

Durante la partecipazione a questi percorsi, i beneficiari riceveranno un contributo mensile di 350 euro, per un massimo di 12 mesi. Tuttavia, questo sostegno comporta l'obbligo di seguire il percorso e confermare la partecipazione ogni novanta giorni. Se si abbandona il percorso, si salta un'attività o si rifiuta un'offerta di lavoro, il beneficio viene perso. Vi sono anche misure molto restrittive contro i furbetti del nuovo sistema per i quali si prevede persino il carcere da due anni a sei anni in particolare per chi fa carte false e falsa documentazione per avere l’assegno. Reclusione da uno a tre anni per omessa variazione del reddito e decadenza, con restituzione e divieto di nuove domande per dieci anni a corollario.

Ad effettuare i controlli saranno direttamente Inps e agenzie del lavoro. Il Sfl sarà disponibile per i componenti dei nuclei familiari con età compresa tra 18 e 59 anni e con un Isee non superiore a 6.000 euro. La domanda per accedere a questa misura può essere presentata direttamente sul sito dell'Inps o tramite i patronati. Dal 1° gennaio, sarà possibile farlo anche tramite i Caf. La piattaforma denominata Sistema Informativo per l'Inclusione Sociale e Lavorativa (Siisl), sviluppata in collaborazione tra l'Inps e il Ministero del Lavoro, sarà il principale strumento per gestire questa iniziativa. Essa conterrà dati provenienti da diverse fonti, tra cui centri per l'impiego, agenzie per il lavoro, enti di formazione, Regioni e altre realtà pubbliche e private a livello locale e nazionale. La piattaforma avrà il compito di pubblicare e gestire offerte di lavoro e corsi di formazione, consentendo alle persone di individuare le opportunità disponibili. Inoltre, fornirà un sistema per indicare le preferenze e manifestare interesse per le posizioni vacanti.

La ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha sottolineato che la situazione è gestibile e che si continuerà a investire nei centri per l'impiego. Il Sfl è concepito come uno strumento che favorirà l'inserimento lavorativo di molte persone, in particolare giovani disoccupati e individui fragili. Calderone ha anche sottolineato che le agenzie private per il lavoro svolgeranno un ruolo importante nell'aiutare le persone a trovare lavoro dignitoso. La piattaforma Siisl non sarà limitata solo ai beneficiari del Reddito di Cittadinanza, ma verrà estesa a chi si affaccia per la prima volta al mondo del lavoro e a chi vuole reinserirsi. Si prevede che nel tempo la piattaforma si trasformerà in un vero e proprio marketplacegrazie all'utilizzo dell'intelligenza artificiale e strumenti di analisi aziendale per migliorare il matching tra domanda e offerta di lavoro. Agli ex percettori la misura appare tanto come una presa in giro: «Ho 56 anni, racconta Mario, residente a Ponticelli secondo voi qualcuno è interessato a prendermi a lavorare? Se ci fosse stato non avrei avuto bisogno del Reddito di cittadinanza».

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