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Freddato mentre scappava, “Giò Giò” colpito alle spalle

Freddato mentre scappava, “Giò Giò” colpito alle spalle

Innocente ucciso a piazza Municipio, le telecamere sbugiardano il babykiller

NAPOLI. Sono stati tre i colpi esplosi contro Giovanbattista Cutolo. L’ultimo dei quali, ecco la novità, alle spalle mentre il 24enne cercava di fuggire dal pub in cui è scoppiata la rissa. Per gli investigatori e gli inquirenti la dinamica che emerge dalle immagini della videosorveglianza è chiara: il 17enne dei Quartieri Spagnoli ha fatto fuoco prima due volte centrando al torace “Giogiò”, poi sporgendosi all’esterno del locale ha premuto nuovamente il grilletto della pistola colpendolo alla schiena. A quel punto è finita la vita per il giovane e brillante musicista. Una tragedia assurda che rischia di avere un corollario antipatico, anche se previsto dalla legge in casi del genere: rischiano la denuncia per rissa pure gli amici della vittima. Proprio perché, nella fase iniziale delle indagini, tutti i partecipanti alle zuffe finiscono nel mirino e solo dopo viene stabilito chi ha aggredito e chi si è difeso. Ieri si è svolta l’autopsia sul cadavere di Giovanbattista Cutolo, durata circa tre ore. Sia l’avvocato Claudio Botti, che assiste la famiglia del musicista, che il collega Davide Piccirillo, che invece difende il 17enne reo confesso dell’omicidio pur sostenendo di essersi difeso, hanno deciso di non avvalersi di un consulente di parte. La famiglia di “Gio Giò” ha chiesto l’autorizzazione alla cremazione del corpo. L’accertamento tecnico avrebbe confermato (ferma restando la presunzione d’innocenza dell’indagato fino all’eventuale condanna definitiva) la dinamica prospettata dall’accusa. Il 17enne avrebbe estratto la pistola e fatto fuoco contro Cutolo in quel momento di fronte a lui, sparandogli anche mentre quest’ultimo cercava di fuggire dal pub “Dog out”. Pur ferito da due proiettili, aveva avuto la forza di girarsi e muovere qualche passo uscendo dal locale, ma il terzo colpo lo ha stroncato. Diversa la ricostruzione del minorenne: «Il giovane alto (“Giogiò” era alto un metro e 85, ndr) veniva verso di me con una bottiglia di vetro in mano e ho temuto che mi colpisse. Così ho premuto il grilletto per difendermi. L’arma mio era stata data poco prima da uno dei miei amici». Dal video, vagliato ripetutamente dagli investigatori della Squadra mobile della questura guidata dal dirigente Alfredo Fabbrocini, non si evince il passaggio dell’arma, almeno in quei frangenti ed ecco perché a nessun’altro è stato contestato l’omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Tutti i partecipanti sono stati identificati e ascoltati come testimoni: la polizia infatti li ha sentiti come testimoni, trasmettendo le dichiarazioni alla procura ordinaria. Spetterà ai pm iscriverli, tutti o alcuni di essi, nel registro degli indagati con l’ipotesi di rissa. Un atto dovuto. I funerali di Giovanbattista Cutolo si svolgeranno domani alle 15 nella chiesa del Gesù Nuovo, celebrati dall’arcivescovo Domenico Battaglia. Per quel giorno il sindaco Gaetano Manfredi ha proclamato il lutto cittadino. «Abbiamo chiesto - ha detto - risorse aggiuntive al ministro dell’Interno. Serve un maggiore presidio del territorio, soprattutto di notte».

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