Tutte le novità
07 Settembre 2023 - 07:30
NAPOLI. Non è stato un delitto di camorra, che però c’entra. Una contraddizione solo apparente che ha ammantato di giallo fin dal primo momento l’omicidio di Salvatore Tramontano “’o Munacone”, tiktoker di Secondigliano con un notevole seguito per gli strali estemporanei che lanciava abitualmente sul popolare social. Il 9 luglio scorso fu trovato agonizzante in piazza Zanardelli ed è morto il 13 del mese per le conseguenze di una coltellata alla testa. Per gli investigatori sarebbe stato ammazzato al termine di una lite in strada, forse per motivi legati alle sue performance sul web, da qualcuno legato alla criminalità organizzata. Cosicché, pur essendo avvenuta l’aggressione di domenica mattina sotto gli occhi di diverse persone, nessuno sembra aver visto o sentito nulla. Ma una pista in particolare starebbe venendo fuori e si respira un cauto ottimismo tra chi indaga. Tanto per cominciare, il fendente fatale al 53enne sarebbe stato vibrato solo dopo offese, urla, spintoni e una breve colluttazione. Quindi non si sarebbe trattato di un assassinio premeditato. Inizialmente sembrava un incidente: una banale caduta che aveva provocato un taglio alla tempia destra di Salvatore Tramontano, personaggio noto ma estraneo a contesti malavitosi. Poi dall’ospedale è arrivato il colpo di scena: la ferita era opera di un coltello, profonda a un punto tale da causare un’emorragia interna. Così, nonostante le cure dei medici del Cardarelli, l’uomo il 13 luglio scorso è morto. Nel frattempo erano partite le indagini dei poliziotti della squadra investigativa del commissariato Secondigliano (guidato dal dirigente Raffaele Esposito). Che in questo periodo avrebbero esaminato le posizioni di diversi “sospetti” tra i quali potrebbe esserci l’omicida. Ma per una misura cautelare gli indizi devono essere consistenti e gli attivi investigatori si sono scontrati con un muro d’omertà invalicabile, finora impossibile da penetrare. In zona c’è infatti da tempo una notevole presenza di esponenti del clan Di Lauro. Le ultime ore di quella tragica domenica sono state ricostruite con precisione. Salvatore Tramontano “’o munacone”, che viveva da solo, si era sentito con una sorella e poi era uscito di casa avviandosi verso piazza Zanardelli forse proprio perché aveva appuntamento con l’assassino. Erano circa le 10 e per strada c’erano molte persone: bagnanti che raggiungevano auto o moto per andare a mare e fedeli che si dirigevano alla chiesa vicina per la messa. Eppure, non solo nessuno si è fatto avanti ma nemmeno anonimamente è trapelato qualcosa: il tipico scenario degli omicidi camorra. Un delitto, quello di “’o Munacone”, apparso di difficile soluzione anche per il profilo della vittima. Pur abitando da sempre nel cuore di Secondigliano mai il suo nome era stato accostato ai gruppi di malavita organizzata della zona. Né poteva essere considerato un fiancheggiatore o un amico degli amici. Ma il 9 luglio potrebbe essersi imbattuto proprio in un uomo del “sistema” e sarebbero affiorate nuove o vecchie ruggini.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo