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Camorra, scarcerato il boss Ascione

Camorra, scarcerato il boss Ascione

NAPOLI. Giustizia al rallentatore, il ras di Ercolano torna a piede libero. Mario Ascione, presunto protagonista della faida che per anni ha insanguinato l’hinterland vesuviano, ieri mattina è stato scarcerato dalla Corte d’appello di Napoli per decorrenza termini. Un colpo di scena maturato in seguito al favorevole verdetto che Ascione ha incassato a maggio scorso, quando la Corte di Cassazione ha annullato la condanna a suo carico per il tentato omicidio di Ciro Langella, rimasto gravemente ferito da un colpo di pistola al torace il 23 aprile del 2008. In quel frangente si erano rivelate determinanti le argomentazioni portate in aula dai due legali del ras, gli avvocati Giuseppe Perfetto e Dario Russo, i quali sono riusciti adesso a ottenere anche un ulteriore risultato. Disponendo la celebrazione di un nuovo processo di appello gli Ermellini della Prima sezione avevano inflitto un duro colpo a un quadro indiziario che, almeno per Ascione, si era fin qui dimostrato granitico. Il suo presunto complice, Ciro Papale, già nel rito abbreviato era stato invece assolto e altri due sospettati erano stati archiviati dopo l’arresto iniziale. Mario Ascione aveva invece scelto di affrontare il rito ordinario, sperando di riuscire a dimostrare la propria estraneità alla vicenda grazie all’iter dibattimentale. I giudici di primo grado, ma anche quelli di appello, ne avevano però stabilito la colpevolezza, condannandolo a 18 anni di reclusione. La partita giudiziaria non era però conclusa e il colpo di scena è maturato grazie all’articolato ricorso per Cassazione proposto dal tandem difensivo Perfetto-Russo. I giudici di piazza Cavour, a maggio scorso, hanno così annullato la predente sentenza di condanna e trasmesso gli atti a una nuova sezione della Corte d’appello di Napoli, chiamata adesso a un nuovo pronunciamento. La Cassazione ha invece respinto i ricorsi degli altri imputati: condanne definitive dunque per Pasquale Borragine (al quale è stata cancellata la contravvenzione), Alfonso Borrelli, Anna Esposito, Aniello Imperato, Luigi Oliviero, Ciro Savino, Giuseppe Savino e Aniello Taurino. Quello di Mario Ascione è ormai considerato come uno dei volti più noti della mala del Vesuviano. Scarcerato nel 2020, il ras era nuovamente finito in manette nel febbraio del 2021. Il pregiudicato Mario Ascione, era stato arrestato dai carabinieri a Latina, dove risiedeva, in seguito alla sentenza di condanna della Corte di Cassazione per il tentato omicidio di un affiliato al clan rivale dei Birra. Ascione è figlio del boss Raffaele Ascione, fondatore del clan, e di Immacolata Adamo, detta “Assunta”, in passato condannata per associazione per delinquere di stampo camorristico. Anche Mario Ascione ha comunque un denso curriculum criminale: fin da giovanissimo aveva preso le redini del clan insieme al cognato, Giorgio Di Bartolomeo, alleandosi con il clan Papale e dando vita alla quarta guerra di camorra contro i Birra-Iacomino, che ha insanguinato il territorio di Ercolano nel 2007/2008. È stato però in seguito assolto con formula piena per gli omicidi di Giorgio Scarone e Boccia-Maiorano.

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