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Napoli ovest, scontro per pizzo e droga

Napoli ovest, scontro per pizzo e droga

NAPOLI. L’area flegrea di Napoli rischia di diventare nuovamente una polveriera e la scorribanda armata di cui abbiamo scritto ieri sul nostro giornale, potrebbe essere soltanto un antipasto. Per alcuni esperti investigatori infatti si sarebbero creati nuovi contrasti tra i gruppi malavitosi di Fuorigrotta e Bagnoli per motivi non ancora chiariti, ma che potrebbero avere a che fare secondo la polizia con il lucroso affare delle piazze di spaccio a Cavalleggeri d’Aosta. Non è detto però che il clan Giannelli, colpito duramente con l’operazione del 18 luglio scorso, abbia abbandonato il campo. Anzi, tutto lascia supporre che non sia così; per cui quella del tentativo di subentro nell’affare droga non è l’unica pista seguita. La situazione è in evoluzione, ma l’episodio di mercoledì scorso non può essere estemporaneo. Tanto più che bersaglio dell’intimidazione sarebbe stato Massimiliano Esposito “’o scugnato”, negli ultimi anni entrato in contrasto sia con Alessandro Giannelli che con i Troncone di Fuorigrotta. Ed è proprio dal quartiere dello stadio che sarebbero partiti i dodici uomini in sella a sei motociclette che hanno sparso il terrore a Bagnoli girando armati con il volto coperto da caschi integrali. Nessuno ha sparato, nemmeno in aria, e ciò potrebbe dire che siamo alla fase iniziale di uno scontro, quello della dimostrazione di forza e delle minacce. Le indagini sono partite subito e vengono condotte dai poliziotti dei commissariati San Paolo e Fuorigrotta mentre a intervenire ci sono i colleghi della Squadra mobile della questura. Nel mirino comunque, ci sono anche gli altri clan di Fuorigrotta, zona apparentemente tranquilla ma sempre pronta a incendiarsi per un nonnulla. Ballano infatti i traffici di droga e il giro di estorsioni a commercianti e imprenditori, non proprio affari da niente. Mercoledì sera i dodici pistoleri, in sella a sei scooter di grossa cilindrata, dopo aver attraversato Fuorigrotta e Cavalleggeri, sono giunti a Bagnoli piazzandosi nei pressi di casa del ras Massimiliano Esposito “’o scugnato”, seminando il panico lungo l’intero percorso tra residenti e passanti che assistevano all’evidente prova di forza della camorra. Nessuno degli uomini della paranza ha fatto fuoco, ma l’intimidazione è stata a prova di equivoco: Napoli Ovest rischia quindi di piombare di nuovo nell’incubo faida. Le indagini sul caso sono condotte dalla polizia, i cui centralini sono stati subissati dalle richieste di intervento. Decine di residenti e commercianti del quartiere hanno infatti segnalato l’accaduto, chiedendo un immediato intervento. La ricostruzione del raid è ancora parziale, ma i tratti salienti sono stati quasi tutti messi a fuoco. Il commando era composto da 12 persone in abiti scuri, che in sella a 6 motociclette con i volti completamente travisati da caschi integrali e scaldacollo, sono partiti con pistole e armi a canna lunga in bella vista, attraversando la zona dello stadio e via Diocleziano, fino a raggiungere Bagnoli.

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