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10 Settembre 2023 - 09:30
NAPOLI. Si può ricevere una richiesta di “pizzo” da un cugino? Sembra assurdo anche a Napoli, terra di camorra. Ma, caso più unico che raro, è successo a Barra poco prima di Pasqua scorsa. Però la vittima ha avuto il coraggio di denunciare il familiare: Cristian Alberto, parente alla lontana dell’omonimo clan oggi sostanzialmente scomparso. Così per lui e gli altri componenti del gruppo di estorsori della neonata federazione di Napoli est ApreaDe Micco-De Martino-Mazzarella (da ritenere innocenti fino all’eventuale condanna definitiva) l’estorsione da 10500 euro si è rivelata un autogol. Fermo restando che le persone citate devono essere ritenute estranee ai fatti narrati fino a prova contraria, a mettere nero su bianco la richiesta di “pizzo” è stato Giovanni Festa, ristorante residente a Barra, titolare di un locale a Volla rilevato un paio di anni fa. «La domenica di Pasqua 2023 ho chiuso la mia attività alle 15 e al mio ritorno a Barra sono stato avvicinato da mio cugino Cristian Alberto fuori al parco in cui abito. Mi ha detto, riferendosi a Giovanni Prisco: vallo a trovare…devi fargli un regalo da 500 euro per Pasqua». Ha poi aggiunto il ristoratore: “mio cugino Cristian Alberto ha tatuato sul petto il cognome “Aprea”, è un affiliato al gruppo di Giovanni Prisco e Francesco Relli, i quali a loro volta cono legati ai De Micco tramite Antonio Nocerino detto “Brodino”, a sua volta legato ad Aldo Sartori di San Giovanni a Teduccio”. La prova del nuovo asse di camorra starebbe nei profili di spessore di alcune delle persone coinvolte: i fratelli Giuseppe e Salvatore De Martino del gruppo “Xx” di Ponticelli; Giovanni Prisco, stretto congiunto degli storici ras di corso Sirena; Gesualdo Sartori, genero di Salvatore D’Amico “o’ pirata”, alleato di ferro dei Mazzarella. Ecco perché la procura antimafia e gli investigatori di polizia e carabinieri (sezione “C.O.” della Squadra mobile della questura, commissariato Ponticelli, Nucleo investigativo dell’Arma e Tenenza di Cercola) ad agosto scorso hanno agito rapidamente per infliggere il primo colpo al nuovo asse di camorra. L’operazione scattò all’alba sulla scorta delle indagini condotte dai carabinieri del nucleo Investigativo di Napoli e della tenenza di Cercola, i quali hanno compiuto 5 arresti, e dei poliziotti della Squadra mobile e del commissariato Ponticelli, che hanno fermato invece altri quattro indagati. In manette sono così finiti i fratelli Salvatore De Martino, 26 anni, e Giuseppe De Martino, 32 anni, Salvatore De Micco, 42 anni, Cristian Alberto, 25 anni, Gianluca Di Paola, 34 anni, Germano Iavarone, 21 anni, Mario Noto, 34 anni, Giovanni Prisco, 26 anni e Bartolo Zuccoia, 26 anni. Risulta ancora ricercato Umberto Dello Iacolo, 27 anni. Tutti devono a vario titolo rispondere di tentata estorsione e minacce, reati entrambi aggravati dalla finalità mafiosa in quanto gli indagati, con le loro azioni, avrebbero a vario titolo agevolato i clan De Martino, De Micco, Aprea e Mazzarella.
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