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12 Settembre 2023 - 08:39
CAIVANO. Di notte e di giorno. Indifferentemente. Cominciamo da ieri mattina. Intorno alle 11,30, in via Pio IX ignoti hanno esploso diversi colpi d’arma da fuoco contro un’auto parcheggiata in strada. Non ci sono stati feriti. Indagini in corso dei carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna e della compagnia di Caivano. Precedentemente la stesa notturna al Parco Verde: ancora un attacco allo Stato o - sperando di smentire don Patriciello - l’atto di un gruppo di “mitomani” in cerca di visibilità? È da questo interrogativo che sono partite le indagini dei carabinieri, dopo aver rinvenuto sul selciato 19 bossoli di due diverse armi da fuoco, verosimilmente esplosi con mitra da gente giunta a bordo di moto. Insomma, tornano ad accendersi i riflettori che stanno già attirando l’attenzione delle forze dell’ordine, che caleranno in massa all’interno dei diversi caseggiati popolari. È infatti previsto a breve, si apprende dal Quirinale, un aumento delle forze dell’ordine nel territorio di Caivano, grazie ad un aumento del 20% dei carabinieri in servizio alla locale compagnia comando, oltre all’incremento di agenti al commissariato di polizia di Afragola e alla tenenza della Guardia di finanza a Frattamaggiore. Scontato così il blocco per giorni di ogni attività di spaccio, il core-business dell’attuale sistema criminale, oramai senza “governance”, visto che i capi (Sautto/Ciccarelli e Gallo) sono in carcere. La domenica volge a termine. Manca poco più di un’ora alla mezzanotte, quando all’interno del tristemente noto Parco Verde, giunge un gruppo di persone in sella alle loro moto. Secondo il racconto del parroco, il gruppo aveva i volti coperti da passamontagna e nelle mani armi pesanti, probabilmente dei mitra. Il gruppo inizia a sfrecciare per i viali sparando all’ impazzata, provocando terrore. Il racconto di questa notte di terrore rimbalza subito sui canali social. Poco più tardi, sul posto giungono le macchine dei carabinieri che con i loro lampeggiatori illuminano le strade del quartiere. A terra vengono rinvenuti 19 bossoli, esplosi da due armi diverse (ma non si conosce il calibro), per fortuna non risultano feriti né danni a cose. A questo punto la domanda viene spontanea. A chi è servita questa pur pericolosa “sceneggiata”? Difficile comprenderlo. in genere la pace è l’unico rimedio per tenere lontano le forze dell’ordine che ora torneranno a “militarizzare” il rione, bloccando ogni tipo di attività illecita. Risultato: le piazze non funzioneranno, i soldi non gireranno e le famiglie che fanno parte del sistema non avranno i soldi per “mangiare”, visto che l’economia di questo quartiere trae i loro utili dalla vendita di ogni tipo di droga. Tra le varie ipotesi possibili è che chi ha messo in campo questa strategia di guerriglia, vuole a tutti i costi impedire ogni attività di spaccio per “deviare” i clienti verso le altre piazze operative di Caivano o Afragola. Non c’è altra spiegazione plausibile. C’è però anche un’altra ipotesi vagliata dagli inquirenti, che porta a uno scontro acceso tra due clan, i Moccia, che hanno controllo e mire espansionistiche su Caivano, e gli scissionisti della 167. Comunque le indagini sono partite. Ieri mattina i carabinieri della locale compagnia hanno provveduto a recuperare tutte le immagini disponibili, cercando di individuare la “squadra” di malavitosi, che potrebbero essere gli stessi che qualche anno fa fecero una scorribanda all’interno del Parco Verde, mandando un messaggio in codice ai ras del quartiere, all’epoca ancora liberi e gestori in regime di monopolio delle tantissime piazze di spaccio operative. Naturalmente, oltre al parroco, non sembra che ci siano persone disposte a commentare l’inquietante episodio. Con “semplicità” va poi sottolineato che non ci sono testimoni oculari, disposti a fornire elementi utili alle indagini. Il muro dell’omertà continua a rimanere solido. Purtroppo lo Stato da queste parti vvieene ancora individuato come il nemico da sconfiggere e non come un baluardo.
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