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Gratteri procuratore a Napoli, ma il Csm si divide

Gratteri procuratore a Napoli, ma il Csm si divide

NAPOLI. Nicola Gratteri, 65 anni, é il nuovo procuratore della Repubblica di Napoli. L’attuale capo dei pubblici ministeri di Catanzaro è stato nominato alla guida della Procura più grande d’Italia a maggioranza dal Plenum del Csm. Il posto di procuratore di Napoli era scoperto da quasi un anno e mezzo, da quando cioè Giovanni Melillo lo aveva lasciato per assumere l’incarico di capo della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. Gratteri ha ottenuto 19 voti, contro i cinque andati al procuratore di Bologna, Giuseppe Amato, e gli otto alla procuratrice aggiunta di Napoli Rosa Volpe, che per un anno ha diretto, in qualità di “reggente”, la Procura partenopea. A favore di Gratteri hanno votato il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, il Pg della Cassazione Luigi Salvato, i laici di centro-destra, il laico di Italia Viva Ernesto Carbone, i consiglieri di Magistratura Indipendente, l’indipendente Andrea Mirenda e il togato di Unicost Antonino Laganà, mentre il resto del gruppo ha sostenuto Amato. Per Amato si sono espressi anche la presidente della Cassazione Margherita Cassano e il consigliere indipendente Roberto Fontana. A Rosa Volpe sono andati i voti del gruppo di Area, di Mimma Miele (Md) e del laico del Pd Roberto Romboli. Per la maggioranza che lo ha sostenuto è stata determinante per la prevalenza sugli altri candidati l’ampia e profonda esperienza maturata da Gratteri nel contrasto ai fenomeni di criminalità organizzata, nella sua dimensione nazionale e transnazionale, che con centinaia di rogatorie lo ha portato a instaurare rapporti con procure di tutto il mondo. Un impegno che anche portato alla cattura di circa 140 latitanti, alcuni dei quali inseriti nella lista dei 30 più pericolosi. Nel corso del dibattito che ha preceduto il voto non non sono mancate critiche al modo di Gratteri di interpretare il ruolo di procuratore, critiche espresse da chi ha sostenuto gli altri candidati, e sul metodo con cui intende operare alla procura di Napoli, illustrato in occasione della sua audizione al Csm. Al termine, del dibattito, si è espresso in favore di Gratteri il vicepresidente del Csm Pinelli, soddisfatto di aver chiuso il caso Napoli «prima dell’estate», come aveva promesso mesi fa in un convegno a Castelcapuano. Ha spiegato il numero due di Palazzo dei Marescialli, ai suoi colleghi: «Ho deciso di votare per Gratteri, per una questione di attitudine a confrontarsi in territori difficili, è una scelta fa leva sulle esperienze acquisite in contesti segnati da emergenze legate alla criminalità». Lo stesso vicepresidente Pinelli ha ricordato lo spessore degli altri due candidati e fatto leva su un concetto, a proposito dei recenti episodi criminali accaduti tra piazza Municipio e Parco Verde: «Sappiamo bene che per fronteggiare fenomeni di disagio sociale, legati anche alla violenza della criminalità organizzata, la risposta legata al lavoro di un procuratore è l’estrema ratio. Servono pertanto interventi preventivi di rimozione degli ostacoli legati al disagio sociale per consentire a larghe fette di cittadini di partecipare alla vita democratica del Paese».

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