Cerca

Faida della Torretta di Chiaia, stanati i due fuggitivi del clan

Faida della Torretta di Chiaia, stanati i due fuggitivi del clan

NAPOLI. Sventagliate di mitra per assumere il monopolio degli affari criminali alla Torretta di Chiaia, il cerchio intorno alla nuova cupola del clan Strazzullo è a un passo dalla chiusura. Dopo il blitz che pochi giorni fa ha portato alla cattura dell’emergente ras Giovanni Strazzullo “’o chicc” e di Armando Mastroianni, in passato tra gli uomini di punta del gruppo Frizziero, adesso è toccato a due dei tre indagati riusciti a sfuggire alla retata. Fuga finita, dunque, per Emanuele Mastroianni, 30 anni, e Gennaro Ruggiero, 24 anni, con quest’ultimo che si è presentato spontaneamente in questura dopo essere tornato da Milano. All’appello manca adesso soltanto Mariano Cangiano, 39 anni, ma i poliziotti della sezione Omicidi della Squadra mobile (dirigente Alfredo Fabbrocini, vicequestore Luigi Vissicchio) contano di stanare anche lui in tempi ragionevolmente brevi. L’inchiesta condotta dai detective di via Medina ha consentito di fare luga su una stagione di sangue e piombo che andava avanti da ormai quasi tre anni, cioè da quando le nuove leve del clan Strazzullo avevano deciso di conquistare la Torretta di Chiaia, mettendo alla porta tutte le cosche rivali, dai Frizziero-Piccirillo ai Cirella, attualmente riuniti in un’unica holding criminale. «Se non te ne vai da qua ti rompo la testa». «Devi scomparire , altrimenti ti sparo». Sono queste alcune delle minacce che i componenti del gruppo della Torretta capitanato da Giovanni Strazzullo “’o chicc”, figlio del ras Enrico Strazzullo e legato all’Alleanza di Secondigliano e in particolare ai Licciardi, avevano profferito nei confronti di un parcheggiatore abusivo di Chiaia, costretto effettivamente a lasciare il quartiere. Ma non solo: secondo l’accusa e ferma restando la presunzione d’innocenza degli indagati fino all’eventuale condanna definitiva, in cinque avrebbero messo a ferro e fuoco la zona con stese, scorribande armate e agguati nei confronti degli esponenti dei Frizziero e imponendo tangenti ai parcheggiatori abusivi della zona. Cento euro a settimana da ognuno, se le vittime volevano continuare a “lavorare”. I primi a finire in manette sono stati Giovanni Strazzullo e Armando Mastroianni, arrestati lo scorso 9 settembre come anticipato da nostro giornale: per loro il fermo non è stato convalidato, ma a loro carico è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare. Assistiti dall’avvocato Giuseppe De Gregorio, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il legale ha sottolineato l’assenza del pericolo di fuga: infatti entrambi sono stati trovati a casa, mentre sono indagati nella stessa inchiesta Mariano Cangiano, Gennaro Ruggiero ed Emanuele Mastroianni. Le indagini hanno consentito di ricostruire alcune stese in via Santa Maria della Neve e via Camillo Cucca, così come la costante disponibilità di armi da fuoco del gruppo, anche di grosso calibro e a canna lunga, la sparatoria contro l’abitazione di Alvino Frizziero e l’agguato fallito ai danni di Giuseppe Pugliese. Per Ruggiero e Mastroianni l’appuntamento in aula è fissato per oggi.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori