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Faida e pizzo a Ponticelli, il ras era pronto alla fuga

Faida e pizzo a Ponticelli, il ras era pronto alla fuga

NAPOLI. «Vieni scemo! Già mi hai fatto parlare assai... devi venire a Ponticelli! Giggino, mi hai fatto venire dalla Calabria... devi venire a Ponticelli... Giggino ma devo andare a casa tua?». Ciro Naturale “’o mellone” (nella foto a sinistra), reggente del temibile clan De Micco di Ponticelli, si sarebbe rivolto in questi termini al pusher insolvente Giorgio Gigliano, dal quale il 28 agosto scorso avrebbe preteso l’immediata consegna della somma di 25mila euro per saldare il debito. Questo è solo uno dei numerosi retroscena che emergono dal decreto di fermo sulla scorta del quale pochi giorni fa sono stati arrestati, oltre al ras Ciro Naturale, anche il figlio Giovanni Naturale e il cognato Carmine Verdemare (nella foto a destra). Tutti e tre, si apprende dalla lettura dei capi di imputazione, devono rispondere della detenzione di un’arma da fuoco, mentre i due Naturale sono invece accusati della tentata estorsione ai danni del presunto spacciatore “Gigino”, che sarebbe stato anche picchiato a schiaffi dal figlio del ras, mentre “’o mellone” si sarebbe fatto carico di rivolgergli una lunga serie di minacce al telefono. Dalle numerose intercettazioni sarebbe poi emersa la volontà del trio di lasciare Napoli da qui a breve: tutti avevano infatti presentato richiesta alla questura per il rilascio di un nuovo passaporto, con l’intenzione di trasferirsi all’estero e proprio sulla scorta di questo elemento la Procura ha deciso di intervenire con carattere di urgenza, disponendo il fermo del ras di “Bodo” e degli altri due indagati. Ieri mattina è stata intanto celebrata l’udienza di convalida e il gip accogliendo la linea del pm ha confermato la permanenza dei tre in carcere: per tutti è stata emessa ordinanza di custodia cautelare. Toccherà adesso al loro difensore, l’avvocato Salvatore Impradice, intavolare la strategia da portare avanti in vista dell’eventuale ricorso al Riesame. Quello di Ciro Naturale negli ultimi mesi è diventato uno dei nomi di spicco della mala di Napoli Est. Il 9 luglio il reggente dei De Micco era tra l’altro sopravvissuto a un agguato, i cui responsabili non sono stati ancora individuati.

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