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18 Settembre 2023 - 08:58
Non ci sarà il boom dei mesi scorsi quando l’occupazione camere ha toccato il 90% ma durante la settimana di San Gennaro proseguirà un trend dai buoni numeri, secondo le prenotazioni in alberghi, B&B e case vacanze. Anche in questa occasione, Napoli si conferma città preferita dal turismo culturale e di prossimità legato al Santo Patrono e rilancia i percorsi turistici con programmi ad hoc elaborati che conducono nel cuore della sua storia, nei misteri e nei suoi ambiti più reconditi: le Catacombe, il Duomo, il Museo con il Tesoro, la Certosa di San Martino, la Basilica patriarcale di San Gennaro ad Antignano, la più antica Chiesa del Vomero. «È un cartellone ampio di proposte con rassegne, eventi e spettacoli che si terranno presso chiese, parchi e giardini di quartiere», osserva l’assessore al Turismo al Comune, Teresa Armato. «Chi viene a Napoli -sottolinea ancora- la vuole vivere appieno. È per questo motivo che tra le priorità per i prossimi mesi resta la programmazione, la più inclusiva possibile, essenziale per un turismo sostenibile che coinvolga guide, albergatori, extralbergatori ed altri operatori, che guarda sempre più alla delocalizzazione di eventi e flussi turistici». Sul cambio di passo per la città, sempre più meta culturale internazionale, interviene anche Agostino Ingenito, presidente Abbac. «Il trend positivo non sembra essere stato toccato dalle notizie di cronaca nazionale e locale, come il ritorno del Covid, dovuto anche all’aumento del numero delle rotte aeree che stanno consentendo l’arrivo di americani e di nordeuropei. Così come sono in aumento gli italiani che utilizzano le linee ferroviarie ad alta velocità ed i bus a lunga percorrenza. Si tratta di un target di viaggiatori che, malgrado l’aumento dei costi, sono disposti a spendere in città anche 120-140 euro per una camera doppia nelle strutture extralberghiere». Anche Antonio Lettera, vice presidente della Sezione Turismo di Unindustria Napoli,nonché direttore di Starhotels Napoli, sottolinea che «sebbene sia una festività locale, San Gennaro porterà un buon numero di turisti di ritorno. Diverso il discorso per le ultime settimane di settembre che per quanto ci riguarda vedrà ancora il 90-94 per cento di occupazione camere per effetto delle proposte messe in campo dall’amministrazione comunale». Un trend positivo seguito con attenzione anche da Srm, Centro studi legato a Intesa Sanpaolo, che alla prossima Bmta (Paestum, 2-5 novembre), presenterà una ricerca sul turismo culturale: secondo gli analisti la regione, con Napoli in testa, dovrebbe recuperare a fine anno i flussi turistici del pre-covid e toccare in Campania i 6 miliardi di euro di fatturato con un peso sul Pil del 5,9 per cento rispetto al 4,9 per cento dell’Italia. “Bene l’offerta culturale della città e della regione che è molto rilevante -si legge in uno studio presentato nei mesi scorsima la domanda è inferiore rispetto a quella del centro-nord. La Campania, per fare un esempio, con 182 musei, attrae poco più di 3,2 milioni di visitatori, ma solo sesta per arrivi turistici culturali con 1,5 milioni di presenza dopo Lazio, Veneto, Toscana, Lombardia ed Emilia-Romagna». Occorrerebbe una spinta in più da parte di tutti gli attori per fare di Napoli e della Campania una vera meta internazionale, sostengono gli operatori.
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