Cerca

Sorianiello, asse per la droga

Sorianiello, asse per la droga

NAPOLI. Il clan Sorianiello, soprattutto con Simone Sorianiello e lo zio Giuseppe Mazzaccaro, attraverso Simone Bartiromo riforniva di droga i Cutolo della “44” e gli Esposito di Bagnoli. Così nel tempo, navigando sott’acqua a parte le stese per difendere il territorio e attaccare i Troncone di Fuorigrotta, il clan del rione Traiano si era rafforzato moltissimo diventando nell’area occidentale di Napoli un punto di riferimento della potente Alleanza di Secondigliano. Circostanza sottolineata più volte dalla procura antimafia nell’ordinanza di custodia cautelare culminata in ben 26 arresti lunedì scorso. Di Simone Sorianiello e Giuseppe Mazzaccaro fornitori di droga di altri clan, oltre a gestire la piazza di spaccio del civico “99” di via Catone, hanno parlato soprattutto 2 collaboratori di giustizia che conoscono i segreti dei gruppi in cui hanno militato: Gennaro Carra detto “Genni”, ex esponente di spicco dei Cutolo “Borotalco”, e Yuseff Aboumouslim, fedelissimo del ras Massimiliano Esposito “’o scognato”. Il primo ha riferito che la piazza di spaccio gestita dall’organizzazione di cui faceva parte «acquista, in seguito all’arresto di Imperiali e Cerrone, la cocaina e il crack da Giuseppe Mazzaccaro detto “Peppe della 99”. Gennaro Carra ha poi aggiunto che “Mazzaccaro si riforniva da un soggetto originario di Marano (Simone Bartiromo, ndr)». Quasi in fotocopia le dichiarazioni di Yuseff Aboumouslim, riferendo ai pm della Dda che il suo gruppo si approvvigionava di cocaina da alfredo Sorianiello e da Mazzaccaro. Infine, sull’argomento ha parlato pure Eduardo Pignalosa, raccontando ciò che sapeva sul clan del rione Traiano pur frequentando un altro quartiere. «Ho sentito parlare del parco “99”. Sono i più forti della zona in materia di droga, comprano all’ingrosso e vendono anche al dettaglio. È il rione più portato per lo spaccio, si trova nella zona di fronte al rione Traiano e parallela a via Epomeo. Sono palazzine che chiamano la “99”. La gestisce il cognato di Alfredo “’o biondo” (il ras detenuto Sorianiello, padre di Simone, ndr), che chiamano “Peppe della 99”». A non far mai mancare la sostanza stupefacente ai Sorianiello ci pensava (nella ricostruzione dell’accusa e ferma restando la presunzione d’innocenza fino all’eventuale condanna definitiva) Simone Bartiromo, anch’egli sfuggito alle manette lunedì scorso. Con lui “lavorava” Domenico Fontana detto “il malese”, uomo di assoluta fiducia al punto che in due occasioni proprio a Simone Sorianiello disse: «Ti mando Domenico», «venne il malese». La figura di Bartiromo appare nell’inchiesta molto forte. In una conversazione intercettata riferisce a Simone Sorianiello di essere inserito nella consorteria criminale di Giovanni Cortese “’o cavallaro” di Secondigliano (clan di Lauro). «Io sto appoggiato in mezzo all’arco. Abito a Marano ma sto tutti i giorni là, li conosco tutti... Io oggi stando con Giovanni riesco a vedere pure dopo (intendendo presumibilmente in prospettiva, ndr)».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori