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23 Settembre 2023 - 08:54
Giancarlo Siani, assassinato dalla Camorra il 23 settembre del 1985, "faceva il cronista, precario, nella provincia di Napoli, ne ha descritto il volto piu' cupo, ma era convinto che il destino di quei territori non fosse segnato. Cosi' come non e' segnato il destino di Caivano, uno dei tanti territori italiani dove lo Stato ha smesso semplicemente di fare il suo lavoro e di adempiere ai suoi doveri".
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, lo afferma nell'anniversario del delitto del giovane giornalista. "I cittadini di Caivano, e di tutte le zone franche della nostra Nazione, hanno il diritto di pretendere che lo Stato torni ad assumersi le proprie responsabilita'. Torni ovvero a fare il proprio lavoro, e a garantire servizi, offrire opportunita', dare ai cittadini le risposte che si meritano. E' questa la visione che muove l'azione del governo - aggiunge - per liberare Caivano dal giogo dell'illegalita', per ripristinare la sicurezza e gettare le basi per la ricostruzione e la rinascita del territorio. Lo Stato - ribadisce Meloni - deve tornare a fare lo Stato. Non deve piu' indietreggiare".
Per Meloni Caivano deve diventare "un modello, da esportare nel resto d'Italia". "Stiamo concentrando l'attivita' del governo e di tutti i livelli istituzionali per dimostrare che, se lo Stato ci mette determinazione, forza e costanza, le cose possono cambiare davvero. Non sara' un cammino semplice, ma io credo che una politica seria debba mettere la faccia sulle cose difficili invece che su quelle facili. Saremo li', a Caivano e in tutta Italia - conclude - Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese. Lo faremo anche nel nome di Giancarlo Siani e del suo insegnamento: 'Mai in ginocchio, sempre in piedi'".
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