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Trappola mortale ai nigeriani, assolto il boss dei Sorianiello

Trappola mortale ai nigeriani, assolto il boss dei Sorianiello

NAPOLI. Troppe le contraddizioni emerse dai racconti dei collaboratori di giustizia per stabilire, al di là di ogni ragionevole dubbio, il suo coinvolgimento nella spedizione punitiva costata la vita allo spacciatore nigeriano resosi responsabile di un maxi-furto di droga alle persone “sbagliate”. Per questo motivo Giuseppe Mazzaccaro, ras del clan Sorianiello del rione Traiano, ieri mattina è stato assolto per non aver commesso il fatto dai giudici della Quarta sezione della Corte d’appello di Napoli. “Peppe della 99”, ex reggente della cosca di via Catone, difeso dagli avvocati Claudio Davino e Leopoldo Perone, in primo grado era già riuscito a cavarsela con una condanna a dir poco mite: 14 anni e 4 mesi. Adesso ha invece rimediato 6 anni, ma solo per l’accusa di droga. I giudici di secondo grado hanno poi rideterminato anche le seguenti condanne: Nicola Caruso, riconosciuto colpevole dell’omicidio, 10 anni e 4 mesi; Raffaele Caprio, 15 anni; Simone Cimarelli, difeso dall’avvocato Leopoldo Perone, 10 anni e 4 mesi; Francesco De Pasquale, 6 anni; Carmine Fenderico, difeso dall’avvocato Davino, 10 anni e 4 mesi; Marco Mosella, 2 anni e 8 mesi. Del collegio difensivo facevano parte anche gli avvocati Antonella Regine, Bruno Carafa e Salvatore Landolfi. In primo grado il giudice aveva concesso agli imputati non solo le generiche, ma aveva anche stabilito che l’omicidio non era premeditato e che non aveva carattere mafioso. Per i presunti killer, che dovevano rispondere pure dell’accusa di droga, il gup aveva escluso l’aggravante dell’ingente quantitativo: la droga non era del resto mai stata sequestrata e la vicenda è stata ricostruita a posteriori grazie alle intercettazioni, oltre che con le dichiarazioni di alcuni pentiti eccellenti, tra cui l’ex boss Gennaro Carra. Mazzaccaro, Fenderico, Caprio e Cimarelli avevano così rimediato 14 anni e 4 mesi a testa. Tutti erano accusati di aver a vario titolo preso parte, seppur con ruoli e tempistiche diversi, al delitto. La stessa accusa è stata mossa anche nei confronti di Marco Mosella, che era stato invece addirittura assolto. Francesco De Pasquale e Mosella avevano poi rimediato 1 anno e 8 mesi a testa in ordine all’accusa di spaccio. Nicola Caruso, Silvio De Rosa ed Emanuele Bevilacqua erano stati assolti per non aver commesso il fatto. Per Caprio e Mazzaccaro la Procura aveva invocato 28 anni di carcere, di cui 20 per l’omicidio. “Peppe della 99” aveva però già rimediato l’ergastolo in primo grado per l’omicidio di Luca Megali. Tornando alla vicenda oggetto dell’ultimo processo, la spedizione punitiva sarebbe stata attuata in tre diversi viaggi, il 10 settembre 2020, dal rione Traiano a Castel Volturno, località da cui provenivano i due nigeriani. L’agguato era maturato a seguito della sottrazione da parte di Desmond Oviamwonyi e di un altro nigeriano, Leo Uwadiae, di una busta contenente sostanza stupefacente, marijuana e soprattutto cocaina, per un valore sul mercato di circa 40.000 euro e quella che ne scaturì fu una vendetta implacabile.

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