Tutte le novità
29 Settembre 2023 - 08:58
NAPOLI. Avrebbe lasciato tracce sui social e nella rete informatica finanziaria utilizzando una carta di credito. Così i carabinieri specializzati nel web patrolling hanno avuto la certezza che Salvatore De Vitale, 58enne di Secondigliano detto “Pirillino” si nascondesse nella sua zona d’origine. Ieri mattina si è avuto l’epilogo delle ricerche: il ricercato, che deve scontare una condanna a 4 anni e 6 mesi per ricettazione, è stato catturato in via Dante, storica strada sotto l’influenza della Vanella Grassi. È il fratello di Patrizio, ufficialmente allevatore, ex uomo di fiducia di Paolo Di Lauro transitato nelle file degli “scissionisti”, ucciso il 31 maggio 2007 proprio perché era passato con i nemici. Per quel delitto fu indagato l’allora latitante Marco Di Lauro come mandante. Lo scorso 15 marzo il Tribunale di Bolzano aveva emesso a carico di Salvatore De Vitale un ordine di carcerazione per ricettazione, ma il 58enne sparì dalla circolazione ed è rimasto nascosto per sei mesi a Secondgliano. I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli non hanno mai smesso di cercarlo e le indagini, effettuate con attività tecniche e tradizionali, sono terminate ieri mattina con la cattura. I militari, in prima linea nel web patrolling, hanno monitorato i flussi finanziari e social riuscendo a capire che il fratello di Patrizio non si era mai mosso dal quartiere d’origine, muovendosi in scooter. Ieri mattina sarebbe dovuto avvenire l’arresto, ma il 58enne ha “anticipato” i carabinieri. Gli investigatori erano pronti a utilizzare attrezzature all’avanguardia, visto che la zona di ricerche si era sempre più ristretta, ma alla fine la tecnologia per una volta è stata superata dalla tradizione. I carabinieri stavano setacciando il quartiere pronti ad intervenire quando hanno riconosciuto De Vitale. L’uomo immortalato negli elenchi dei latitanti era a piedi e stava attraversando tranquillamente via Dante: stava andando a recuperare proprio lo scooter ed era appena uscito dalla propria abitazione. Ora si trova nel carcere del Poggioreale in attesa dell’istituto di pena in cui dovrà scontare il residuo di pena. Il fratello di Salvatore De Vitale, Patrizio, fu ammazzato il 31 maggio 2007 nel corso della seconda fase della prima faida, quella tra i Di Lauro e gli Scissionisti. La vittima dell’agguato era l’uomo di fiducia del padrino Paolo Di Lauro, che gli affidò la cura del suo preziosissimo cane “Carnera”: un mastino napoletano vincitore di decine di premi in mostre ed esibizioni varie. Ma soprattutto l’allora 47enne napoletano di via Dante, ufficialmente allevatore, era stato colui che aveva procurato a “Ciruzzo ‘o milionario” il nascondiglio nel quale aveva trascorso l’ultima parte della sua latitanza, in via Stornaiuolo a Secondigliano. Il boss Paolo Di Lauro aveva pagato all’epoca 100 milioni di lire “Carnera”, un mastino napoletano definito dagli esperti del settore come uno dei più “belli” di tutta Italia: un cane che vinceva premi dovunque e del quale il capoclan secondiglianese andava estremamente fiero.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo