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29 Settembre 2023 - 09:01
NAPOLI. I medici e gli altri lavoratori dell'emergenza-urgenza con la fascia nera al braccio, in segno di lutto, ieri a Napoli. Una giornata di protesta pacifica, ma ampiamente significativa, per porre l'attenzione sulla crisi dei pronto soccorso, sulle condizioni di lavoro e per chiedere di non essere lasciati più soli a fronteggiare minacce, aggressioni e violenze. Organizzata dalla Fp Cgil Campania e patrocinata dall'associazione “Nessuno tocchi Ippocrate”, la manifestazione ha visto presidi dei lavoratori col lutto al braccio davanti ai principali pronto soccorso della città. Si è partiti nella mattinata di ieri, alle 8.30, dall'ospedale di Pozzuoli, per poi manifestare davanti all'ospedale di Frattamaggiore, poi al San Paolo, al Santobono e per finire al Cardarelli. L'ultimo presidio si è tenuto all'ospedale di Nola fino alle 15. Dall'inizio dell'anno si sono registrate 70 aggressioni, fra Asl Napoli 1 e Napoli 2, a danno di medici, infermieri, sanitari e operatori del 118. «Non possiamo continuare ad essere invisibili alle istituzioni, invisibili e aggrediti - sottolinea Manuel Ruggiero, presidente di Nessuno tocchi Ippocrate - Non è più tempo di lamentarci tra di noi, dobbiamo dare un segno tangibile del nostro disagio quotidiano». «Il mio pieno e incondizionato sostegno a tutti lavoratori dei pronto soccorso e alla mobilitazione indetta ieri dalla Fp Cgil, davanti a diversi ospedali di Napoli e provincia. La sanità pubblica in Campania è in grave pericolo e rischia il collasso giorno dopo giorno - afferma Valeria Ciarambino, vicepresidente del Consiglio regionale della Campania e componente del Gruppo Misto - La carenza di medici e infermieri, le continue aggressioni, l'affollamento cronico dei pronto soccorsi coi pazienti sistemati sulle barelle, tutti segnali inequivocabili di un comparto dove le vittime non sono solo gli ammalati, ma anche i professionisti dell’assistenza. Un mio emendamento all’ultima legge di bilancio ha attribuito un incentivo economico ai sanitari in servizio per le emergenze, ma mi risulta che non tutti i direttori generali delle Asl stiano applicando le direttive regionali». Per la Ciarambino occorre necessariamente affrontare il problema della disaffezione dei medici alle specialità di emergenza e la Regione Campania «non può tergiversare se una crisi profonda come quella dei pronto soccorso rischia di minare seriamente il diritto inalienabile alla salute» aggiunge Ciarambino. C'è poi il tema della sicurezza, un'emergenza nell'emergenza, «a cui va data risposta garantendo la presenza delle forze dell’ordine in tutti i presidi, anche quelli relativamente più piccoli». Sulla pagina di Nessuno Tocchi Ippocrate, ancora ieri, veniva evidenziato che c’era da registrare una nuova aggressione, la numero 47: «Mentre era in corso la manifestazione contro le aggressioni al personale sanitario a Ponticelli un infermiere 118 veniva malmenato - ha raccontato Ruggiero - La postazione 118 di Ponticelli alle 10,15 viene allertata a via Benedetto Cairoli per agitazione psicomotoria in paziente. Sul posto, nonostante la presenza delle forze dell’Ordine (addirittura 4 volanti), il paziente è riuscito a sferrare un pugno all’infermiere mettendolo Ko. Lo Stato deve provvedere. Prima o poi andremo tutti via, correremo tutti ai ripari».
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