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Anziana truffata e derubata di soldi e preziosi, arrestato

Anziana truffata e derubata di soldi e preziosi, arrestato

Come sempre più spesso si verifica in questi casi hanno fatto credere alla vittima, una donna anziana, che la figlia si trovasse in una situazione di grave pericolo e che occorresse pagare una ingente somma di denaro per aiutarla a uscirne e così l'hanno truffata e derubata di preziosi, denaro in contanti e carta di credito con relativi codici di sblocco. È accaduto lo scorso 3 giugno in viale Salandra a Bari, in una abitazione nei pressi del Policlinico.

Dopo una serie di indagini uno dei presunti autori è stato arrestato da agenti della Squadra Mobile della Questura del capoluogo pugliese. Qualche giorno dopo lo stesso avrebbe commesso un'altra truffa a Lecce. Ora è stato sottoposto ai domiciliari. Si tratta di un uomo residente nella provincia di Napoli dove è stato rintracciato. Nei suoi confronti è stata eseguita un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica. Deve rispondere di truffa aggravata.

Gli investigatori stanno cercando il complice che ha tenuto occupata al telefono mentre l'altro si impossessava della refurtiva per evitare che la donna potesse chiamare qualcuno in aiuto. La Questura, su input della Procura di Bari, ha intensificato le attività di prevenzione e repressione, proprio a causa della recrudescenza del fenomeno delle truffe agli anziani. La tecnica adottata ed ormai consolidata è sempre la stessa: i malviventi studiano in maniera approfondita la vittima, individuata sempre tra le persone più vulnerabili perché anziane o semplicemente sole; riescono, in qualche maniera, a recuperare informazioni di carattere personale, quali il numero di cellulare, il nome di un parente, e poi, simulando un finto incidente accaduto al congiunto o più semplicemente la necessità di consegnare un pacco, per conto di un nipote, ingannano la vittima, facendosi consegnare anche ingenti somme di denaro o altre utilità. 

Le indagini sono state svolte da agenti della sezione Contrasto al Crimine Diffuso della Squadra Mobile. In particolare, l'uomo, in concorso con altre persone in fase di identificazione, ha fatto credere alla malcapitata che la figlia si trovava in una situazione di pericolo, per venire fuori dalla quale, era necessario che pagasse una cospicua somma di danaro. Pertanto, agganciata la vittima, l'indagato ha fatto in modo che tutte le linee telefoniche fossero occupate per evitare che, colta da qualche dubbio o perplessità, potesse chiedere aiuto a qualche reale parente.

Così, mentre un complice dell'arrestato, intratteneva la donna al telefono, il presunto truffatore è giunto nell'abitazione e, presentatosi come un conoscente del nipote della donna, si è fatto consegnare la somma in contanti di 400 euro, 120 grammi di oro, comprese due fedi nunziali del valore di oltre 7.000 euro, nonché una carta di credito con i relativi codici di sblocco. Immediatamente dopo, uscito dall'abitazione, ha raggiunto una Banca del posto e, utilizzando la carta di credito, si è impossesssato dell'ulteriore somma di 1.000 euro. A seguito della denuncia, è stata avviata un'attività investigativa. Il principale presunto autore della truffa è stato identificato.

L'analisi delle immagini delle telecamere acquisite nelle vie limitrofe all'abitazione della vittima e all'Istituto di Credito in cui l'arrestato si è recato, ha evidenziato alcuni particolari somatici dell'uomo e, nello specifico un tatuaggio su una delle due braccia, oltre che le sue caratteristiche fisiche e l'auto che utilizzava al momento della truffa. Questi elementi si sono perfettamente sovrapposti, fino a coincidere del tutto, con quelli relativi ad una truffa commessa, con le stesse modalità, qualche giorno dopo, nella città di Lecce e, in occasione della quale, agenti della Squadra Mobile salentina ha arrestato il presunto autore identificato proprio con l'uomo napoletano, riconosciuto dallo stesso tatuaggio, e nella quale aveva utilizzato la medesima auto. 

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