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Pnrr, De Luca e Manfredi lanciano l'allarme

Pnrr, De Luca e Manfredi lanciano l'allarme

Decisamente «preoccupato per il Pnrr» e la capacità «di concretizzazione di questi investimenti»; in allarme per «l’ossessione di centralizzare tutto» da parte del Governo di Giorgia Meloni; infine un nuovo affondo sui fondi europei di Sviluppo e coesione: «Sconcertante che siano bloccati da 14 mesi». È un Vincenzo De Luca (nella foto) più pessimista del solito quello che interviene al Maschio Angioino a Napoli, all’iniziativa “In viaggio con la Banca d’Italia”.

«ESTREMAMENTE PREOCCUPATO SUL PNRR». Davanti al governatore di Bankitalia uscente, Ignazio Visco, e al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il presidente della Regione Campania rilancia tutte le sue critiche alla fase attuativa del Pnrr. Esecuzione che rischia proprio di non vedere la luce, perché, avverte De Luca, sul Piano nazionale di ripresa e resilienza «possiamo auto illuderci quanto vogliamo, io continuo ad ascoltare da un anno le stesse liturgie. Sono estremamente preoccupato».

«DIMENTICATO CHE IL PNRR DEVE SERVIRE AL SUD». De Luca se la prende con il fatto che si è dimenticato che l’obiettivo del Pnrr è quello «di recuperare il divario infrastrutturale, sociale e di genere fra Nord e Sud. I 200 miliardi li abbiamo avuti per questo, non per altro. Ma ce ne siamo dimenticati per strada». Il governatore critica anche il fatto che «abbiamo dimenticato da sempre che il 61% di questi fondi sono prestiti, a proposito della Manovra di bilancio che ci aspetta nelle prossime settimane».

«A ROMA POLITICI COL VOLTO RIPOSATO». Tuttavia - è la stoccata - a Roma «mi stupisce trovare interlocutori, di tutte le parti politiche, con il volto riposato, la pelle liscia e vellutata come una porcellana di Capodimonte. Il senso della fatica e del fiato sul collo a Roma non arriva…».

L’ACCUSA DI MANFREDI. Ma sul Pnrr arriva anche l’affondo del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi: «Mi meraviglio molto che in un Pnrr che aveva alla base il tema della riduzione dei divari, gli unici progetti eliminati sono quelli della rigenerazione urbana delle città. Qualcuno mi deve spigare perché ha colpito Napoli, Palermo, Bologna, Firenze e tutte le città italiane».

LA RIGENERAZIONE DI SCAMPIA. Dal palco della festa della Festa dell’Unità di Firenze, il primo cittadino napoletano ricorda in particolare il progetto per la rigenerazione di Scampia che rischia di saltare, «dove ci sono tanti lavoratori e persone perbene, gente che ha fatto battaglie per anni per poter esse riconosciuti nei loro diritti e nella loro dignità e noi dobbiamo prenderci cura di loro dandogli una speranza, un’identità».

IL BLOCCO DEI SOLDI EUROPEI. In ballo, però, oltre ai soldi del Pnrr, ci sono anche i fondi di sviluppo e coesione. Qui è De Luca che ribadisce tutte le sue critiche, definendo «sconcertante» il fatto che, «essendo disponibili 21 miliardi di euro di Fondi sviluppo e coesione destinati per legge per l’80% al Sud, questi siano bloccati da 14 mesi».

CENTRALIZZARE TUTTO È UN DANNO AL PAESE. Concetti che il governatore ribadisce più tardi, durante la sua diretta social settimanale, aggiungendo che il «Governo nazionale ha una ossessione per la centralizzazione di tutto, vogliono portare tutto a Palazzo Chigi, le Zes, l’agenzia per la coesione , i fondi di sviluppo e coesione quelli per la programmazione complementare». Ma in questo modo «danneggiano il Paese e alla fine non concluderanno niente perché rimarranno impigliati in una palude burocratica e faranno del male all’Italia».

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