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Tre clan all'assalto di Miano

Tre clan all'assalto di Miano

Bruno, Roselli, Di Vaio. Ecco i tre cognomi che appaiono per la prima volta nelle carte dell’antimafia a proposito dell’area nord della città di Napoli: in particolare a Miano, Chiaiano e Marianella. Così come appare più chiaro lo scenario in cui è maturato, l’11 novembre 2022, l’omicidio di Pasquale Angellotti “’o cecato”. Mentre nei quartieri confinanti ci sarebbe il tentativo di penetrazione di un gruppo considerato un’articolazione del clan Amato-Pagano. Andiamo con ordine. Secondo gli analisti della Dia, «nel quartiere di Scampia e, segnatamente, nel rione Don Guanella, il clan Liccardi eserciterebbe la sua influenza per il tramite della famiglia Bruno. A Miano, Chiaiano, Piscinola e nella cosidetta Marianella, storicamente sotto l’influenza dei Lo Russo (i “Capitoni”), la situazione permane instabile. Gli affiliati al sodalizio, dopo gli arresti del capo e dei fedelissimi, hanno costituito due sottogruppi criminali denominati: “Abbasc’ Miano” e “’Ncopp Miano”, determinati a contendersi tenacemente il territorio”. Entrambe le formazioni, i Balzano e i Cifrone, hanno subito duri colpi da inquirenti e investigatori, salvo però riorganizzarsi pur se indeboliti. Il vuoto di potere indubbiamente creatosi con il declino dei Lo Russo, provocato da arresti e pentimento dei boss, ha inevitabilmente portato a tensioni e scontri per la supremazia nella zona, come evidenziato anche dagli ultimi provvedimenti giudiziari in cui si legge di “una instabilità e recrudescenza criminale alla base dello stato di potenziale conflittualità tra i diversi gruppi attivi sui medesimi contesti territoriali” riscontrata, peraltro, dalla sequenza di omicidi consumati nell’ultimo biennio. Dopo la scarcerazione di storici esponenti carismatici del clan dei “Capitoni” sarebbe stato avviato un tentativo per ricostituire la storica leadership che però ha determinato nuovi attriti culminati, l’11 novembre 2022, nell’omicidio di Pasquale Angellotti. Poco dopo l’agguato, in una strada limitrofa, gli investigatori del commissariato Scampia hanno trovato un’autovettura in fiamme al cui interno hanno recuperato la pistola utilizzata dal sicario.“’O cecato”, nella ricostruzione degli investigatori della polizia, ambiva ad assumere il controllo del territorio ricompattando alcuni esponenti della vecchia guardia con nuovi gruppi emergenti. Tra questi ultimi, i Di Vaio-Perfetto i cui rappresentanti di vertice, a conferma di una rinnovata operatività, sono stati arrestati recentemente per estorsione, aggravata dal metodo mafioso. Nel quartiere di Chiaiano e a Marianella il clima di instabilità sarebbe ulteriormente alimentato dalle mire espansionistiche di altri sodalizi criminali quali quello dei Roselli, articolazione del clan Amato-Pagano ancora attivo in una porzione di Scampia, interessato proprio alla “Marianella”. Nel medesimo territorio si rileva inoltre la presenza deli Scognamiglio, da sempre alleati del clan Lo Russo, i cui elementi di vertice si trovano agli arresti domiciliari nello stesso rione.

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