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03 Ottobre 2023 - 10:29
NAPOLI. La violenza utilizzata nel corso della rapina era totalmente gratuita e l’autovettura portata via al conducente doveva servire a qualcosa, ma non a compiere un omicidio. A distanza di meno di un mesa dal clamoroso assalto del Conocal, per il quale in quattro sono finiti nei guai, la polizia ha chiarito ogni particolare della vicenda; escludendo che i rapinatori incappucciati avessero un motivo particolare per terrorizzare così la vittima per farsi consegnare le chiavi del suv, trovato poche ore dopo a Ponticelli. Non è escluso che gli indagati pensassero a un cavallo di ritorno: piano fallito per l’intervento rapido degli investigatori della Squadra mobile della questura. Ma in ogni caso, com’è ovvio, non si può fare il processo alle idee. Ora è ancora più chiaro il percorso in base al quale i poliziotti sono risaliti a Ciro Donzelli, Francesco Appierto, Luigi Ciambriello e Ciro Sgambato. Prima le voci dal territorio, le escussioni dei testimoni, l’acquisizione del video amatoriale di un residente e i riscontri incrociati, infine le perquisizioni domiciliari. E l’analisi dei cellulari. Così due di essi, nelle cui abitazioni sono state trovati gli stessi abiti che si vedono nel filmato, e un terzo complice hanno confessato contribuendo sostanzialmente a far chiudere cerchio. A nulla è servito agire con scaldacollo e passamontagna. Un cellulare, i social e la bravura degli investigatori hanno risolto il caso in pochi mesi. Nei guai è finito anche un amico del babyras ucciso Vincenzo Costanzo “Ciculill”: Ciro Donzelli. Posizionando un cassonetto dei rifiuti al centro della strada la “paranza” aveva costretto un uomo alla guida di un Suv a fermarsi per poi rapinarlo della vettura e del denaro che aveva con sé: il tutto puntandogli contro un’arma da fuoco. Le indagini sul caso sono però arrivate a una svolta in pochi mesi e la polizia ha eseguito un’ordinanza di applicazione dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e obbligo di dimora nel comune di Napoli nei confronti dei 4 giovani, tutti di età compresa tra i 24 e i 20 anni, e da considerare innocenti fino all’eventuale condanna definitiva. Oltre a Ciro Donzelli 20 anni, le misure hanno riguardato Francesco Appierto, 24 anni, Luigi Ciambriello, 24, e Ciro Sgambato, 21 anni. Sarebbero loro, secondo quanto ricostruito dalla sezione “antirapina” dalla Squadra mobile della Squadra mobile (dirigente Alfredo Fabbrocini, vice questore Antonio Serpico) e dagli agenti del commissariato Ponticelli, gli autori della rapina avvenuta il 4 febbraio scorso nel Parco Conocal di Ponticelli. I quattro avrebbero posizionato un cassonetto dei rifiuti al centro della carreggiata, costringendo il conducente ad arrestare la marcia per poi circondarlo, minacciarlo con una pistola e costringerlo a lasciare l’auto dopo aver consegnato il denaro di cui era in possesso. Dall’analisi dei telefoni cellulari infine è emerso che al delitto avrebbe partecipato anche il quarto destinatario dell’ordinanza. Il reato ipotizzato è rapina aggravata in concorso.
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