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09 Ottobre 2023 - 08:31
NAPOLI. Servizi di controllo e monitoraggio discreti; azione preventiva per evitare fenomeni di emulazione di qualche “testa calda”, occhi puntati su web e ambienti antagonisti. È questo lo scenario nel quale la Digos della Questura di Napoli ha innalzato il livello di attenzione in città dopo gli attacchi a Israele. I luoghi di culto, come la Sinagoga (nella foto), e i principali punti di ritrovo e attività commerciali della comunità ebraica sono già monitorate, ma dopo l’attacco di Hamas l’attenzione è ulteriormente salita. La Sinagoga ha sede nel palazzo Sessa, nel centralissimo quartiere Chiaia, in via Cappella Vecchia, e dopo che il Viminale ha allertato tutte le Prefetture, nella città che ospita la seconda comunità ebraica più numerosa del Sud Italia la Digos napoletana, coordinata dal primo dirigente Antonio Bocelli, ha predisposto specifici servizi di monitoraggio. Intensificati anche i già i costanti contatti con la comunità ebraica partenopea. Disposto anche il potenziamento dell’attività informativa per prevenire atti ostili. Il timore è che l’azione di Hamas esalti la galassia jihadista - da tempo “in sonno” in Italia - e possa far partire una campagna di propaganda e proselitismo, oltre che di attentati. In queste ore si monitora costantemente il web per intercettare eventuali minacce, mentre i fari restano accesi anche sull’area antagonista che supporta da sempre la causa palestinese. Va sottolineato che al momento si tratta solo di un’azione preventiva e che non ci sono evidenze di minacce concrete. L’obiettivo resta quello di scongiurare la possibile attivazione di cellule e “lupi solitari”. Il capo della Polizia, Vittorio Pisani, in una circolare inviata a prefetti e questori ha chiesto di innalzare le misure di sicurezza sugli «obiettivi diplomatico-consolari, religiosi, culturali, economici e commerciali israeliani, ebraici e palestinesi». L’aumento del livello di sicurezza va di pari passo con la solidarietà che i napoletani stanno manifestando in queste ore con il popolo israeliano sotto attacco. Sentimenti vivi e radicati, che si sono manifestati anche sui social, inondati da una valanga di messaggi di solidarietà con il popolo d’Israele. Tantissimi i messaggi «Io sto con Israele» postati su Faceboook. Sentimenti e vicinanza cui ieri ha voluto dare voce anche il sindaco Gaetano Manfredi: «Siamo vicini al popolo israeliano per il proditorio attacco terroristico subito nelle scorse ore», ha detto il primo cittadino partenopeo. Che poi ha chiesto che «si riprenda il cammino della pace e del dialogo: Napoli è da sempre impegnata per questo, oggi ancora di più».
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