Cerca

Assedio agli Amato-Pagano, azzerata la “piazza” di Melito

Assedio agli Amato-Pagano, azzerata la “piazza” di Melito

MELITO. Otto arresti, ma ben 18 indagati. Numeri importanti nell’inchiesta che all’alba di ieri ha inferto un duro colpo allo spaccio gestito dal clan Amato-Pagano e in particolare al gruppo di specialisti guidati da Carmine Della Gaggia detto “Ciccio” e Antonio Parolisi “Tic tac”. Il traffico aveva come location il “Parco Monaco” a Melito, dove l’attività illecita da anni è più che effervescente anche grazie alla presenza di insospettabili nell’organizzazione. Tra essi la procura e i carabinieri di Marano hanno individuato due donne che fornivano appoggio logistico nei propri appartamenti ai complici con ruoli maggiormente operativi. Ferma restando per tutti gli indagati la presunzione d’innocenza fino all’eventuale condanna definitiva, l’inchiesta ha ricostruito i movimenti di un’associazione per delinquere che aveva come obiettivo il traffico di droga. Gli otto arrestati, insieme con le dieci persone per le quali il gip non ha ritenuto sufficienti gli indizi per emettere la misura cautelare, dovranno rispondere a seconda delle varie posizioni di aver partecipato a una persistente e strutturata attività di spaccio al dettaglio di cocaina, hashish e marijuana. In quattro sono finiti in carcere, altrettanti ai domiciliari, quasi tutti residenti a Melito. Sono stati soprattutto gli accertamenti tecnici, condotti a partire dal 2018 nell’immediatezza e successivamente ai fatti contestati con plurime attività d’intercettazione, a consentire a investigatori e inquirenti di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati. Ieri mattina i carabinieri hanno eseguito le misure cautelari, accompagnando a Poggioreale Carmine Della Gaggia detto “Ciccio”, 38enne; Giovanni Bottiglieri detto “Bucatin”, 34; Salvatore Taglialatela “o’ colombian”, e Umberto Maraucci, 41 anni. Il primo, insieme con il 31enne Antonio Parolisi detto “Tic Tac” rimasto a piedi libero avendo già scontato per lo stesso reato la carcerazione preventiva, è considerato capo e promotore della piazza di spaccio provvedendo anche alla preparazione delle dosi da vendere e al tempo stesso a tutta l’organizzazione a cominciare dai turni delle vedette. Mentre Bottiglieri collaborava con Della Gaggia nel confezionare la sostanza stupefacente. Si trovano invece ai domiciliari da ieri Raffaele Aruta, 34enne; Domenico Di Marino “’o Bob”, 30enne; Antonio Esposito “’o chiatton”, 27 anni, e Giuseppe Termano “’o sfregiat”, 28enne. Il primo era addetto alla custodia della droga; Termano e Di Marino alla vendita mentre Esposito si occupava di confezionare lo stupefacente. L’elenco delle persone coinvolte nell’inchiesta comprende altri 10 indagati, per i quali non è scattata alcuna misura in quanto (a parte il caso di Parolisi) la loro posizione è ritenuta più leggera dal gip. Si tratta di Enzo Acquaviva detto “Barbetella”, 31 anni; Salvatore Acquaviva, 27, entrambi di Giugliano; Giuseppina Alfuso, 49; Sebastiano Aruta, 35; Albina Guarino, 39; Carmine Irco, 29enne di Ercolano; Grazia Mugnano, 51; Giovanni salvati “’o nan”, 32; antonio Simeone, 33enne.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori