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Valditara: «Arrivati altri 20 maestri». Il Governo introduce il reato di “stesa”

Valditara: «Arrivati altri 20 maestri». Il Governo introduce il reato di “stesa”

CAIVANO. Contrasto delle sparatorie a fini intimidatori con l’introduzione del reato di stesa e stop della messa alla prova per i minorenni che compiano reati gravi, quali omicidio, stupro e rapina aggravati. Questo è l’obiettivo di due emendamenti al decreto Caivano presentati dal Governo. Gli interventi sono dedicati alla memoria del giovane musicista Giovambattista Cutolo, trucidato senza una ragione, e ai familiari delle vittime innocenti che chiedono giustizia. L’impegno per la prevenzione dei reati e l’educazione dei giovani prosegue, ma non impedisce di intervenire anche con strumenti repressivi delle fattispecie che creano maggiore allarme sociale. Promessa mantenuta: chi uccide, stupra e compie reati gravi, anche se minorenne, sconterà la pena fino in fondo». Lo ha dichiarato il sottosegretario con delega alla Giustizia minorile, senatore Andrea Ostellari. Prevista anche una stretta sull’utilizzo dei cellulari da parte dei minori e un incentivo al cosiddetto parent control che dovrebbe arrivare fino al compimento della maggiore età. Lo chiede Fratelli d’Italia con due proposte di modifica al dl Caivano a prima firma Marco Lisei. L’obiettivo, spiega il parlamentare, è quello di «proteggere i giovani anche attraverso maggiori controlli dei contenuti streaming». Lisei avverte però che sono proposte depositate che ora vanno «valutate anche dal governo, perché - afferma - c’è una componente tecnica molto importante». «Oggi i controlli parentali cessano al compimento dei 14 anni di età - prosegue - noi vorremmo portare questo accesso alla maggiore età, 18 anni. Intanto l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia) Carla Garlatti è intervenuta nell’iter di conversione con un parere indirizzato ai presidenti delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia del Senato. Garlatti ha chiesto ad esempio che sia data immediata comunicazione al tribunale per i minorenni in tutti i casi nei quali il decreto preveda la convocazione da parte del questore. «In questo modo si potrà intervenire tempestivamente sui segnali di disagio, anche nel caso di minorenni di 14 anni, per offrire un programma rieducativo ai ragazzi che manifestano segni di devianza». E per gli assistenti sociali e il tribunale di Minori di Napoli, i genitori di una delle due bimbe abusate a Caivano, che adesso ha 13 anni, «non sono in grado di badare ai propri figli» e per questo oltre alla vittima degli stupri, sono stati allontanati da casa anche il fratellino e la sorellina, entrambi minorenni. Ora sono in una comunità protetta lontano dalla Campania, come la sorella. Una decisione, quella dei giudici, legata però anche al clima ostile che le indagini e gli arresti per le violenze sessuale hanno creato intorno alle due famiglie accompagnato da minacce. Alcune persone, e in una occasione insieme a una donna legata da vincoli familiari al boss della zona, hanno inveito contro i genitori delle vittime, e già c’è stato anche il furto di uno scooter del fratello di una delle bimbe e il danneggiamento di un’auto di un parente di un’altra. Ma ieri è stato il giorno di un nuovo ministro, che ha portato a Caivano, tante novità. «Questo è il decreto che ho firmato: ci saranno 20 docenti in più per le scuole». Parlando nell’auditorium dell’Istituto comprensivo 3 Parco Verde, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, sottolinea che la promessa fatta dal Governo nei mesi scorsi è stata mantenuta. «Avevamo detto che sarebbero arrivati nell’ambito di Agenda Sud - spiega - cinque docenti per ogni scuola. Il decreto mantiene la parola data». Quindi c’è stata la firma del “progetto di rete” che punta a creare una collaborazione tra le scuole del comune. «In questa scuola - aggiunge - saranno distribuiti 100 zainetti, insieme con libri, astucci e un tablet per ogni bimbo. Per ogni scuola ci saranno progetti di musica e iniziative di sport che andremo a realizzare. Il dialogo con le scuole è fondamentale per capire di cosa c’è bisogno». Accanto a queste iniziative, sottolinea Valditara, «c’è la necessità di quelle azioni sociali, psicologiche, di recupero, perché dobbiamo portare a scuola anche i bambini che non ci vanno. Questo è il dramma per me più grande. In questi accordi c’è tanto - aggiunge - e finalmente c’è una scuola che, diventando protagonista, può dare il via a una stagione del riscatto». Il protocollo accoglie le richieste presentate dall’Istituto comprensivo “Ic3 Parco Verde”, “Istituto comprensivo “De Gasperi”, liceo “Braucci”, Istituto comprensivo “Cilea-Mameli”, Istituto comprensivo “Milani” e Istituto superiore “Morano”. In quest’ultimo istituto ha visitato la sezione enogastronomia. Accolto dalla preside Eugenia Carfora, Valditara ha voluto visitare anche le cucine dove gli studenti fanno attività di laboratorio, dove ha preso una pala ed ha tirato fuori dal forno una pizza magherita.

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