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Pnrr, sindaco al Governo: «Noi in linea coi i tempi»

Pnrr, sindaco al Governo: «Noi in linea coi i tempi»

NAPOLI. «Abbiamo fatto presente quella che è la nostra posizione, dicendo che i progetti sono sostanzialmente in linea con le deadline». Così il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, dopo la riunione online dei sindaci col ministro Fitto sui Piani urbani integrati all'interno del Pnrr a rischio definanziamento. «La nostra intenzione» ha detto Manfredi a margine della presentazione del Primo Festival Nazionale dei Cori Interculturali «è che i progetti continuino a essere finanziati dal Pnrr e che ci sia un confronto nel merito: laddove ci sono criticità, che le si affrontino in maniera singola proprio perché il nostro obiettivo comune è dare infrastrutture al Paese, risposte a chi oggi vive in periferie che hanno bisogno di riqualificazione e andare avanti con i cantieri e fare in modo che questi cantieri contribuiscano anche alla crscita del Paese e lavorare insieme».

I PROGETTI. Sul tavolo ci sono due progetti di rigenerazione urbana: Scampia e di Taverna del Ferro a San GIovanni a Teduccio. Sono i due piani integrati urbani che rischiano di saltare con la rimodulazione del Pnrr. Il Comune ha ottenuto, nell’ambito del Pnrr, finanziamenti per 70 milioni per il Lotto M a Scampia per completare il piano di riqualificazione prevedendo nuovi alloggi, servizi di prossimità e spazi aperti riqualificati. In sostanza, i fondi servono completare il più ampio progetto «Restart Scampia», che da un lato prevede l'abbattimento delle restanti due vele (con quella verde demolita dal febbraio al luglio 2020), dall'altro la riqualificazione della vela celeste, l'unica che resterà in piedi e che ospiterà un domani la nuova sede della Città metropolitana, e la costruzione di 247 nuovi alloggi dove andranno gli attuali residenti delle vele. Sono 52, invece, i milioni per il progetto di riqualificazione dell'area di San Giovanni a Teduccio. Il maxi-progetto prevede che l'area sportiva vandalizzata faccia spazio a tre grattacieli da dodici piani in cui trasferire le famiglie delle case da demolire. Manfredi ha spiegato: «Comuni e Governo sono espressione della stessa comunità. Stiamo dalla stessa parte: non ci devono stare contrapposizioni ma solo cooperazione e collaborazione nell' interesse dei cittadin».

SCONTRO DE LUCA-FITTO. Prosegue, intanto, lo scontro tra De Luca e Fitto sui fondi complementari. «Mentre il ministro Fitto sta elaborando una sorta di piano quinquennale dell'Unione Sovietica, centinaia di Comuni della Campania non hanno un euro per le strade, per il territorio, per le frane. Mi auguro non ci siano disastri di altro tipo rispetto ai quali saremmo completamente disarmati», ha detto il presidente della Regione Campania al termine dell'incontro nella sede della Regione a Napoli con la commissaria europea alla Coesione e le Riforme Elisa Ferreira.«Abbiamo sottolineato l'aspetto scandaloso dei fondi relativi alla programmazione complementare. Non c'entrano nulla con i fondi sviluppo e coesione, fanno parte di un accordo già approvato da anni all'atto di approvazione del Fesr. Qui siamo di fronte a un atto di delinquenza politica. Il mancato sblocco dei fondi complementari significa l'entrata in dissesto di 230 Comuni della Campania, che dovrebbero completare interventi della vecchia programmazione entro dicembre di quest'anno, e se non completano questi interventi dovrebbero coprire i fondi che mancano con i fondi di bilancio che non hanno. Questi fondi servono a salvare centinaia di Comuni che, senza queste risorse, non potendo completare per dicembre i cantieri, non avrebbero risorse tali da completare le opere. Dunque siamo in una situazione drammatica", ha concluso.

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